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Cronaca

Lariano, Vicina accusata di rubare in casa, attacco con accetta contro auto con bambini

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Lariano, Vicina accusata di rubare in casa, attacco con accetta contro auto con bambini

Lite in strada rischia di culminare in tragedia

Una lite in strada ha rischiato di culminare in tragedia, con colpi d’accetta contro un’auto dentro alla quale c’erano dei bambini.

Arrestate due persone per l’aggressione

Una lite tra famiglia in strada in via Urbano IV è degenerata a Lariano, in provincia di Roma nel pomeriggio di ieri, sabato 22 giugno. Una delle persone presenti ha colpito con un’accetta l’auto all’interno della quale c’erano dei bambini, tra i quali uno di sette anni. Fortunatamente da quanto si apprende si è trattato solo di un grande spavento, ma non è rimasto ferito nessuno in maniera grave. Sette le persone coinvolte, di età compresa tra diciannove e cinquantanove anni. A mettere fine alla discussione è stato l’arrivo dei carabinieri, dopo la segnalazione al Numero Unico delle Emergenze 112 di una lite in strada, che aveva assunto caratteristiche violente. I militari hanno arrestato due persone, che dovranno rispondere di minacce, aggressione e danneggiamento, e hanno identificato tutti i partecipanti.

Incolpa la vicina di averle rubato in casa

Secondo le informazioni apprese al momento dei fatti una coppia con figli si trovava in strada, quando un uomo e una donna di Velletri tutti e due sessantacinquenni e già noti alle forze dell’ordine, li hanno aggrediti per cause non note e ancora in corso d’accertamento. L’ipotesi sarebbe che una delle due donne ha accusato l’altra di aver rubato nella sua abitazione. La vittima ha poi sporto denuncia dai carabinieri.

Bambina di 7 anni cade dalla finestra del bagno di casa: soccorsa con l’eliambulanza

L’aggressione ha generato urla con richieste di aiuto, tre le persone che hanno avuto biosgno di cure mediche, finite in ospedale per contusioni in varie parti del corpo. I partecipanti alla lite sono stati ascoltati dai carabinieri, che hanno ricostruito l’esatta dinamica dell’accaduto, per accertare le responsabilità a loro carico. Fonte

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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