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Nigeriana Condannata a 8 anni per l’operazione al neonato

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Nigeriana Condannata a 8 anni per l’operazione al neonato

Condanna della Santona per Circoncisione Illegale

Otto anni e otto mesi di carcere è la condanna che il giudice ha stabilito per una santona, che ha circonciso un neonato, poi deceduto. Nelle motivazioni della sentenza si fa riferimento alla cultura e tradizioni d’origine, che hanno attenuato la pena.

Procedura Illegale e Decesso del Neonato

La donna ha circonciso il neonato con un taglierino monouso, disinfettato con l’alcool. Il piccolo è morto poco dopo. I fatti risalgono al 24 marzo 2023, nella zona di Monte Compatri, in provincia di Roma. La donna aveva un’esperienza trentennale in casi di questo genere. Lavorava come colf, ma per la comunità nigeriana a Roma era diventata un punto di riferimento per questa pratica casalinga illegale. “La Bibbia ha detto che dobbiamo circoncidere i bambini”. E lei così faceva, anche in Italia, come riportano le testimonianze, fino alla morte del piccolo lo scorso anno. La donna, per l’accaduto, è stata condannata a 8 anni e 8 mesi, anche se la richiesta della procura era di 18 anni. Condannate con lei anche la mamma del neonato a quattro anni e mezzo di carcere e l’assistente, condannata invece a sei.

Scoperta delle Cause del Decesso

Secondo quanto ricostruito in sede d’indagine e chiarito nelle motivazioni della sentenza firmate dal giudice Giuseppe Boccarrato, come riporta La Repubblica, al momento dei fatti erano circa le ore 3 di notte, quando due donne e un uomo hanno chiesto aiuto ad una pattuglia dei carabinieri in strada. Una di loro teneva in braccio un neonato di ventuno giorni e piangeva, dicendo ai militari che si era sentito male. Il piccolo è stato poi portato al Policlinico di Tor Vergata, dove i medici hanno scoperto cosa gli era successo togliendo il pannolino, che era appunto deceduto per le conseguenze di una circoncisione casalinga. I carabinieri sono entrati per un sopralluogo nell’abitazione, hanno trovato siringhe, bende, asciugamani e pannolini sporchi di sangue.

Pena Ridimensionata per “Cultura e Tradizione”

Gli avvocati difensori Floriano Polito e Giuseppina Massaiu hanno ottenuto un ridimensionamento importante della pena e la condanna è stata attenuata, considerando “cultura e tradizione” del contesto sociale d’origine dal quale proveniva il bambino. L’imputata infatti praticava circoncisioni abitualmente in Nigeria da tanti anni, con le referenze di un capo villaggio e del referente di una clinica. “Siamo riusciti a ridimensionare la complessa situazione – hanno spiegato i legali – ottenendo in favore della nostra assistita gli arresti domiciliari a fine di favorire il reinserimento sociale”.

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

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Cronaca Roma, il Gullace è salvo: riapertura entro gennaio 2026

Cronaca Roma – La città Metropolitana di Roma è riuscita a reperire i fondi necessari per rendere nuovamente agibile il Liceo Teresa Gullace, dopo gli incendi che l’hanno devastato pochi mesi fa.

Cronaca Roma, Nessun Aiuto dal Governo: i Ragazzi Torneranno dopo Natale

Come riporta l’ANSA, il consigliere di Città metropolitana delegato a Edilizia Scolastica, Impianti Sportivi e Politiche della Formazione, Daniele Parrucci, ha fatto sapere che, grazie al rendiconto che verrà approvato verso fine Aprile, sarà stanzionato il milione e mezzo necessario per ripristinare l’agibilità della succursale del Gullace.

Gli Studenti della Sede Centrale e i Danni dell’Incendio: No Aiuti dal PNRR

Nonostante l’incendio sia stato riconosciuto come un vero e proprio attacco ai danni delle istituzioni, incapaci di gestire la situazione dell’istituto, alle prese con dei lavori che limitavano le lezioni da inizio anno, e nonostante la situazione critica della scuola -con gli studenti costretti a seguire le lezioni dividendosi in due turni- il Gullace non è riuscito ad intervenire né con fondi propri né con risorse del PNRR. Questo malgrado anche l’appello diretto del sindaco Gualtieri al Governo per un intervento straordinario.

Cronaca Roma, la Riapertura della Sede

I danni sono stati stimati per circa 2 milioni di euro ma, fa sapere Parrucci, i ragazzi potranno tornare a svolgere regolarmente le lezioni nella succursale dal periodo successivo alle vacanze di Natale.

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Cronaca

Roma, donna presa a pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

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Roma, donna presa a  pugni nello stomaco mentre si reca al lavoro

Negli Stati Uniti, un pericoloso fenomeno conosciuto come “knockout game” ha avuto conseguenze letali. Questo inquietante “gioco” consisteva nell’aggredire ignari passanti con un pugno, senza motivo, solo per dimostrare forza davanti agli amici. Spesso, questi atti di violenza venivano filmati e pubblicati su piattaforme come YouTube. L’ultimo episodio simile si è verificato ieri mattina a Monteverde, dove una donna è stata colpita mentre si recava al lavoro.

Cosa è Successo

Una violenza improvvisa e inspiegabile ha colpito una quarantenne, lasciandola senza parole e senza fiato. Patrizia, nome di fantasia, stava camminando in via Federico Ozanam alle 8.55 del mattino quando un uomo l’ha attaccata, colpendola alla bocca dello stomaco. «Ero in strada e stavo andando verso l’ufficio, con le cuffie per ascoltare musica e camminavo velocemente. Poi, improvvisamente, un uomo mi ha colpito con un pugno,» racconta.

Nonostante la zona fosse trafficata e vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio, la vittima non ha subito ferite gravi. «Il colpo è stato forte, ma non ho lividi e non è stato necessario andare al pronto soccorso,» aggiunge Patrizia. Resta però lo shock e la paura nel quartiere. Dopo essere stata colpita, la donna ha osservato il suo aggressore, che la guardava con soddisfazione. «Un uomo sulla sessantina, corporatura robusta, con la carnagione chiara, indossava una t-shirt azzurra e aveva cicatrici sul braccio.»

La Risposta della Comunità

Patrizia ha subito denunciato l’accaduto ai Carabinieri della Stazione Gianicolense, dando il via a una caccia all’uomo. «È avvenuto tutto molto velocemente e nessuno si sente più al sicuro in un mondo così complicato,» conclude. Anche una passante ha sollevato preoccupazioni, commentando: «Ma è matto?» A fronte dell’indifferenza di molti altri passanti, questo episodio solleva nuovamente il dibattito sulla sicurezza pubblica.

L’ondata di violenza legata al “knockout game” è un segno dei tempi e delle problematiche sociali sottostanti che richiedono una risposta efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. La sensibilizzazione e la vigilanza sono essenziali per prevenire ulteriori episodi di questo tipo.

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