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Occupazione Illegale di un Banco del pesce al mercato esquilino

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Occupazione Illegale di un Banco del pesce al mercato esquilino

Occupazione abusiva del banco al Mercato Esquilino

Un commerciante che detiene regolare licenza per vendere nel Mercato Esquilino di Roma era assente. E così un collega ha pensato bene di occupare abusivamente il suo banco, espandendo così la sua attività di vendita di pesce in modo del tutto illegale.

Lite furibonda tra due bengalesi

Quando il legittimo proprietario è tornato, ha chiesto spiegazioni al collega e rivale, e ne è nata una lite furibonda. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, I gruppo Centro, per cercare di calmare gli animi. I due litiganti erano due 45enni di nazionalità bengalesi.

Multa e sequestro per il responsabile

I vigili hanno ricostruito l’accaduto e hanno accertato che il collega aveva effettivamente occupato abusivamente il banco lasciato vuoto. In pratica, lo aveva trasformato in una seconda postazione di vendita e, al ritorno del legittimo proprietario, gli aveva impedito di riprendere la propria attività. Nei confronti del responsabile, che si rifiutava di restituire gli spazi, è scattata una multa di oltre 4mila euro e il sequestro sia dell’attrezzatura che della merce esposta, cioè circa due quintali di pesce.

Pesce donato a un istituto religioso

La merce sequestrata è stata in seguito consegnata dagli agenti a un istituto religioso che si occupa di assistenza e volontariato. Al termine degli accertamenti, la postazione al mercato Esquilino è stata riconsegnata al legittimo proprietario.

Chiuso un locale nel Rione Monti

Cibo conservato tra calcinacci e muffa in un seminterrato: un locale nel Rione Monti è stato chiuso dalle autorità competenti a causa delle gravi condizioni igieniche rilevate.

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

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Allerta bomba su volo American Airlines attivata da una mail anonima

Un falso allarme bomba ha interessato un volo American Airlines partito da New York e diretto in India, a seguito di una mail anonima giunta all’aeroporto di Delhi.

La segnalazione e l’intervento

La mail conteneva la minaccia: “C’è una bomba a bordo”. Ricevuta ieri, ha attivato le procedure di emergenza, portando l’aereo, un Boeing 789, a invertire la rotta verso Fiumicino, mentre sorvolava il Mar Caspio. È stato solo dopo che il pilota ha ricevuto indicazioni per atterrare in Italia, che due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno affiancato il velivolo nel suo arrivo.

Controlli a terra

Una volta atterrato, passeggeri ed equipaggio sono stati fatti scendere e ha avuto inizio un’accurata verifica dell’aereo da parte della polizia e della polaria. Non è stato trovato alcun ordigno esplosivo, e l’allerta è stata presto dichiarata falsa. I passeggeri e l’equipaggio hanno dovuto affrontare disagi e trascorrere la notte a Roma, ma oggi è prevista una nuova partenza per l’India.

Un episodio a lieto fine

Nonostante l’alta tensione e il grande spavento per i circa 200 passeggeri a bordo, fortunatamente, la situazione si è conclusa senza conseguenze gravi.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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