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Quali requisiti occorre avere per diventare amministratore di condominio?

Quella dell’amministratore condominiale è una figura che ancora oggi è in grado di scatenare molte domande in merito non solo alle sue funzioni, ma anche alle competenze richieste per poterla interpretare al meglio. Partendo dalla base, un amministratore condominiale è una persona incaricata dalla comunità condominiale di gestire una struttura, di garantire il rispetto dei regolamenti della stessa e tenere la contabilità.
Per riassumere, questa figura (che può essere rappresentata sia da un singolo individuo che da una società) si occupa di tutti gli aspetti riferiti alla gestione di un condominio, con tutti gli oneri e gli onori che ne derivano.
Questo profilo può essere sia interno, ovvero scelto dai condomini stessi mediante una votazione, oppure esterno, una possibilità che consente a chi popola la struttura di affidarsi ad un privato o una società esterna. Nella capitale, ad esempio, sono in tanti ad affidarsi agli amministratori di condominio a Roma Estia, per via della loro professionalità e le capacità gestionali che contraddistinguono il loro servizio.
Dando un’occhiata ai feedback riferiti a queste figure professionali sorge spontaneo chiedersi quali requisiti deve presentare un amministratore di condominio per adempiere al meglio ai propri compiti.
Requisiti e conoscenze: le differenze tra interni ed esterni
Un amministratore condominiale interno, ovvero la figura scelta tra i condomini e dai condomini mediante una votazione non deve sottostare ai requisiti di formazione e istruzione che invece verrebbero richiesti a una figura esterna. Chi viene scelto come amministratore interno non deve necessariamente essere in possesso di diploma o altri titoli di studio, ma ogni figura di questo tipo è tenuta a partecipare a dei corsi di formazione periodici.
Diverso il discorso che riguarda le figure esterne, visto che per casi di questo genere è necessario presentare dei requisiti specifici. Essi devono infatti aver necessariamente ottenuto il diploma di scuola secondaria di secondo grado, e inoltre devono aver partecipato a un corso di formazione iniziale e svolto attività di formazione periodica nell’ambito dell’amministrazione condominiale.
Importante precisare che questi requisiti possono essere annullati nel caso in cui il potenziale amministratore abbia svolto l’attività di amministrazione condominiale per almeno un anno nei tre anni precedenti. Anche in questo caso, tuttavia, resta l’obbligo di partecipare ai corsi di formazione periodici.
Quali competenze deve avere un amministratore condominiale
Essendo una figura legata a compiti di natura gestionale e amministrativa, è essenziale che egli abbia delle skill che si sposino con queste responsabilità. Un buon amministratore deve essere infatti in grado di gestire al meglio i conflitti tra condomini e le relazioni interpersonali, oltre ad avere buone capacità di problem solving.
Deve inoltre conoscere il diritto immobiliare ed avere un minimo di esperienza riguardante la gestione della contabilità. Le competenze devono anche estendersi all’aspetto legale, dato che questa figura deve occuparsi anche di procedure burocratiche ed interfacciarsi con la legge. Deve inoltre essere un comunicatore ed avere delle qualità degne di nota anche dal punto di vista organizzativo, dato l’importante compito di organizzare e condurre le assemblee.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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