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Viterbo, Anestesista condannato per omicidio colposo

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Viterbo, Anestesista condannato per omicidio colposo

Condanna per l’anestesista della Asl di Viterbo

Un medico anestesista della Asl di Viterbo è stato condannato a quattro mesi di reclusione con pena sospesa e non menzione per la morte di una paziente obesa.

La vicenda giudiziaria

Quattro mesi di reclusione con pena sospesa e non menzione è la condanna per un anestesista della Asl di Viterbo, ritenuto responsabile di omicidio colposo. Il medico è finito a processo per la morte di una paziente quarantenne, che si era sottoposta ad un’operazione chirurgica per dimagrire. Nel pomeriggio di venerdì scorso 21 giugno il processo si è concluso. L’anestesista dovrà pagare una provvisionale di 150mila euro (in solido con la Asl), mentre il danno sarà quantificato in sede civile. La pubblico ministero aveva chiesto al giudice un anno e mezzo di condanna per il medico.

Le indagini sul decesso

Il medico è finito davanti al giudice a seguito delle indagini sul decesso, partite dalla denuncia dei famigliari della paziente morta, i quali assistiti dall’avvocato di parte civile Marco Russo, hanno voluto fare chiarezza sui fatti, per capire se la scomparsa della donna potesse essere ricondotta ad un caso di negligenza o malasanità.

La morte della paziente

I fatti per i quali il medico è finito a processo risalgono ad aprile 2017. La quarantenne, una paziente romana obesa, si era rivolta all’ospedale Belcolle di Viterbo, per sottoporsi ad un’operazione chirurgica, che le avrebbe consentito nel tempo di perdere peso. Nel corso dell’intervento, secondo quanto ricostruito in sede processuale, tre tentativi di intubazione sono falliti. Dato che l’operazione non poteva proseguire, come riporta Il Messaggero, l’anestesista avrebbe deciso di risvegliarla, per posticipare l’intervento.

Le cause del decesso

La paziente però a quel punto ha avuto un edema polmonare ed è morta. Per la sostituto procuratore “la paziente non è morta per i fattori di rischio legati alla sua patologia ma per apossia cerebrale, ossia per osseigenazione ridotta, dovuta ai vari tentativi di intubarla che l’hanno mandata in arresto cardiaco”.

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