Cronaca
“Grazie Cicalone”, La Polizia arresta nella Metro e a Termini tanti ladri sudamericani
Operazioni di sicurezza nella metro e alla Stazione Roma Termini
Altro Che! Cicalone difende i romani e tutti i cittadini onesti e va supportato in ogni sua iniziativa. Grazie a lui che tanti stanno aprendo gli occhi su un problema sempre più vergognoso: Roma è ormai una città allo sbando dove il politicamente corretto ci sta portando alla rovina.
Oggi, la Polizia di Stato della Questura di Roma ha condotto un’operazione antiborseggio e antirapina nelle stazioni metro del centro e alla Stazione Roma Termini. Gli agenti del Commissariato Viminale hanno arrestato un cittadino peruviano per rapina impropria, commessa ai danni di un passeggero che stava per prendere il tram.
Fermo per rapina in via Manin
In via Manin, due individui sono stati fermati per rapina in concorso ai danni di un cittadino italiano, al quale avevano sottratto una catenina d’oro. Il fermo è avvenuto durante l’operazione mirata a contrastare reati predatori.
Bilancio delle attività annuali
Durante l’anno, la Questura di Roma ha effettuato servizi settimanali specifici per contrastare i reati predatori, spesso attribuiti a cittadini sudamericani. Queste operazioni hanno portato a circa 560 denunce e arresti.
Operazione Matador
Tra le operazioni significative, si segnala l’operazione Matador della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura di Roma. Questa operazione, realizzata nei mesi scorsi, ha portato all’esecuzione di 8 misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti cittadini di origini sudamericane. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti con destrezza e all’utilizzo indebito di carte.
Continuazione delle operazioni
La Questura di Roma annuncia che operazioni simili continueranno nei prossimi giorni, con l’obiettivo di mantenere alta la sicurezza nelle aree a rischio e prevenire ulteriori reati predatori.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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