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Omicidio Cerciello : La Procura di Roma Ricorre Contro i Domiciliari di Hjorth a Fregene

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Omicidio Cerciello : La Procura di Roma Ricorre Contro i Domiciliari di Hjorth a Fregene

Il Caso del Carabiniere Mario Cerciello Rega

Il Ricorso della Procura sui Domiciliari

La Procura di Roma ha presentato un ricorso contro la decisione di concedere gli arresti domiciliari a Gabriel Natale Hjorth presso la casa della nonna a Fregene. Hjorth è stato condannato per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. La Corte d’Assise d’Appello ha consentito a Hjorth di scontare la pena ai domiciliari, monitorato da un braccialetto elettronico e con il divieto di contatti con l’esterno.

Condanne Ridotte in Appello

Sia Gabriel Natale Hjorth che il suo amico Lee Elder Finnegan sono stati condannati per l’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega. Lee Elder è stato condannato a 15 anni e due mesi di carcere, mentre Hjorth ha ricevuto una pena di 11 anni e 4 mesi. Le condanne iniziali sono state ridotte in appello, rispetto alle pene severe richieste originariamente dalla Procura generale.

Gli Arresti Domiciliari a Casa della Nonna

A luglio 2019, il carabiniere Cerciello Rega è stato tragicamente assassinato. Hjorth, dopo aver scontato quasi la metà della sua pena in carcere, ha ricevuto dagli giudici l’approvazione per concludere la detenzione agli arresti domiciliari. Questa decisione è stata supportata dalle prove di un percorso di riabilitazione positivo, sia nell’ambito trattamentale che accademico, seguito da Hjorth.

Dettagli delle Condanne Ridotte

Il 3 luglio, le pene sono state ridotte: 15 anni per Lee Elder Finnegan e 11 anni per Gabriel Natale Hjorth. La Procura generale aveva inizialmente chiesto 23 anni e 9 mesi per Elder e 23 anni per Hjorth. L’appello bis ha portato a una riduzione delle sanzioni inflitte.

L’Omicidio del Vicebrigadiere

La notte del 26 luglio 2019, nel quartiere Prati di Roma, il carabiniere Mario Cerciello Rega è stato ucciso. Intervenuto insieme al collega Andrea Varriale dopo una segnalazione di tentato ricatto da parte di Sergio Brugiatelli, è stato accoltellato da Lee Elder durante una colluttazione. Cerciello Rega è morto dissanguato sul posto. I due giovani americani hanno dichiarato di non aver capito che le vittime fossero carabinieri e di aver agito per paura.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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