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Alla fine la Red Bull ha tenuto Perez. Questa decisione costerà alla squadra il campionato. Informazioni utili per chi intende fare Elabet scommesse sportive

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Alla fine la Red Bull ha tenuto Perez. Questa decisione costerà alla squadra il campionato. Informazioni utili per chi intende fare Elabet scommesse sportive

Molti addetti ai lavori avevano previsto il licenziamento di Sergio Perez durante la pausa estiva, ma con l’inizio del mese di agosto il pilota messicano non ha perso il posto. La decisione della dirigenza della Red Bull di continuare a collaborare con Checo per la seconda stagione consecutiva appare, per usare un eufemismo, strana e a lungo andare potrebbe anche costare alla squadra la Coppa Costruttori. Maggiori informazioni su questo argomento sono utili per chi vuole fare Elabet scommesse sportive – di seguito sono riportate le informazioni di base per chi intende iscriversi a Elabet scommesse sportive.

I risultati di Perez sono terribili: si è qualificato peggio di Sargent in 1/3 delle tappe.

La prima cosa da determinare per chi ha intenzione di fare Elabet scommesse sportive: quanto è scarso Perez nella stagione in corso? Due fatti ci aiuteranno a rispondere a questa domanda: Checo occupa la settima posizione nella classifica individuale ed è anche l’unico rappresentante delle squadre delle prime quattro che non ha vinto una sola gara finora, e questo nonostante il fatto che nella maggior parte delle tappe (beh, almeno la metà) la “Red Bull” avesse la macchina più veloce.

In generale, la stagione in corso per quanto riguarda le prestazioni di Perez è ancora vista come un ricalco di quella precedente. Anche nel 2023 il messicano era partito bene: due vittorie nelle prime quattro gare. A un certo punto sembrava addirittura che Sergio fosse pronto a sfidare Verstappen nella lotta per il titolo. Le speranze di intrighi nel campionato si sono infrante rapidamente: dopo una gara deludente persa a Miami (Checo partiva dalla pole), è stato come se Perez fosse stato sostituito. Nelle successive 17 gare della stagione, si è piazzato nella top-3 solo cinque volte. Considerata la forma smagliante della Red Bull, questi risultati possono essere tranquillamente definiti un fallimento.

Molti esperti di Elabet scommesse sportive avevano previsto il licenziamento di Perez l’anno scorso: le voci erano state alimentate dal cameratismo di Riccardo nella squadra juniores dei Bulls, visto come un’anteprima prima di un possibile trasferimento alla Red Bull. Tuttavia, Sergio ha mantenuto il suo posto in squadra.

L’attuale stagione di Perez è iniziata nel migliore dei modi, facendo sperare in una rinascita: nelle prime cinque gare, è salito quattro volte sul podio (tre volte – sul secondo gradino). Poi ha fatto relativamente bene a Miami (quarto posto), ma dopo la tappa nel sud degli Stati Uniti, Checo è regredito di nuovo con spaventosa regolarità, e ancora di più rispetto all’anno scorso.

Solo cifre: nelle otto tappe successive Perez per ben cinque volte non è passato nel segmento decisivo delle qualifiche (due volte si è piazzato ottavo e una volta terzo). Nelle stesse otto tappe, il messicano non è mai arrivato oltre il settimo posto, totalizzando solo 27 punti! E questo nella composizione di quasi la squadra più forte del campionato. Per fare un paragone: nello stesso tratto Russell, Sainz e Leclaire hanno guadagnato 79 punti ciascuno, Norris – 116, Hamilton – 123, Piastri – 126. Di Verstappen non vale nemmeno la pena parlare.

E un ultimo dato statistico. Quest’anno Perez è stato superato per quattro volte da… Sargent. Sì, il pilota più insignificante del campionato a ogni terza tappa è partito sopra il rappresentante della squadra campione.

La domanda principale della pausa estiva: perché in “Red Bull” continuano a tollerare risultati francamente fallimentari di Perez, vista la predisposizione dell’austriaco a decisioni impulsive sul personale? Se mettiamo da parte le voci sulla richiesta da parte dei vertici della Formula 1 di non mollare Checo a metà stagione, per non far crollare i ricavi del Gran Premio del Messico, l’unico argomento a favore del mantenimento di Perez in Red Bull è la mancanza di un sostituto adeguato. Nella clip i “tori” hanno ben tre potenziali candidati per un posto nella squadra principale, ma nessuno di loro dà l’impressione di un pilota che è sicuro fin dall’inizio di andare meglio del messicano fallito. Questo è l’aspetto principale da tenere presente prima di iscriversi a Elabet scommesse sportive.

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Ritardi fino a 9 mesi nei cimiteri di Roma. Il comune e Ama facciano qualcosa

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Ritardi fino a 9 mesi nei cimiteri di Roma. Il comune e Ama facciano qualcosa

Il momento del commiato da una persona cara dovrebbe essere un atto di rispetto e di affetto, ma per molte famiglie di Roma, si sta trasformando in una prova di pazienza. I tempi di attesa per le cremazioni si sono allungati in modo preoccupante, raggiungendo livelli inaccettabili. Mentre il dolore per la perdita di un congiunto è già di per sé un fardello pesante, la burocrazia e le inefficienze del sistema funebre stanno aggiungendo un ulteriore peso alle famiglie, costrette a attendere mesi prima di poter dare l’ultimo saluto ai loro cari.

Il problema dei ritardi con un solo crematorio a Roma

I dati sono allarmanti: per cremare e tumulare le ceneri di un defunto si possono attendere fino a tre mesi. Una situazione che si aggrava ulteriormente nel caso di salme provenienti da loculi trentennali: in questo caso, i tempi si allungano fino a otto o nove mesi, a causa delle procedure più complesse richieste dalla cremazione di salme non demineralizzate.

Le cause del problema

Quali sono i fattori che stanno alla base di questi ritardi?

  • Aumento delle richieste: La scelta della cremazione è sempre più diffusa, ma l’offerta di servizi non è riuscita a tenere il passo con questa crescente domanda. Infatti la Capitale ha soltanto un crematorio.
  • Carenza di personale: L’unico crematorio di Roma soffre di una carenza di personale qualificato, sia per quanto riguarda l’operatività tecnica che l’assistenza alle famiglie.
  • Burocrazia complessa: Le procedure burocratiche legate alle cremazioni sono spesso lunghe e intricate, richiedendo numerose autorizzazioni e verifiche.

Le conseguenze

I lunghi tempi di attesa per le cremazioni hanno un impatto significativo sulle famiglie:

  • Sofferenza psicologica: L’attesa prolungata per dare l’ultimo saluto al proprio caro prolunga il dolore e la sofferenza psicologica.
  • Difficoltà organizzative: I ritardi costringono le famiglie a rimandare le cerimonie funebri, creando disagi organizzativi e ulteriori stress.
  • Problemi igienico-sanitari: Nel caso delle salme provenienti da loculi trentennali, i ritardi possono comportare rischi per la salute pubblica.

Le possibili soluzioni

Per affrontare questa emergenza, è necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni e degli operatori del settore:

  • Aumento delle risorse: È fondamentale investire in nuovi crematori e assumere più personale qualificato.
  • Semplificazione delle procedure: Le procedure burocratiche devono essere semplificate e snellita, riducendo al minimo gli adempimenti burocratici.
  • Pianificazione a lungo termine: È necessario elaborare una pianificazione a lungo termine per far fronte all’aumento delle richieste di cremazione e garantire una risposta adeguata.
  • Maggiore trasparenza: Le istituzioni e gli operatori del settore devono garantire una maggiore trasparenza sulle tempistiche e sulle procedure, informando le famiglie in modo chiaro e tempestivo.

Conclusioni

Il diritto a una sepoltura dignitosa è un diritto fondamentale. I lunghi tempi di attesa per le cremazioni stanno violando questo diritto e causando sofferenza alle famiglie in lutto. È necessario un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti per risolvere questa emergenza e garantire a tutti il rispetto che meritano nel momento del commiato.

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La soap opera del Caso Sangiuliano con la Boccia continua (purtroppo)

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La soap opera  del Caso Sangiuliano con la Boccia continua (purtroppo)

Le polemiche attorno al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sembrano non trovare fine, alimentando quello che molti stanno già definendo una vera e propria *soap opera* politica. Al centro della vicenda, che si fa ogni giorno più intricata, c’è la sua relazione con Alessandra Boccia, la figura controversa che ha scatenato una valanga di accuse, sospetti e critiche.

Tutto è iniziato quando, lo scorso 26 agosto, Boccia ha condiviso su Instagram alcune foto in compagnia del ministro, ringraziandolo pubblicamente per la presunta nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi. Un annuncio che ha subito fatto drizzare le antenne ai media e agli osservatori politici, scatenando un’inchiesta sull’effettivo ruolo di Boccia e sollevando dubbi sulla trasparenza del suo incarico.

La smentita che non placa il caso

Lo staff di Sangiuliano ha tentato di correre ai ripari smentendo la nomina e negando ogni legame ufficiale tra Boccia e il ministero. Tuttavia, la situazione non si è certo risolta con queste dichiarazioni. Boccia ha risposto pubblicamente, sostenendo che la nomina fosse stata effettivamente proposta dal ministro e che fosse saltata solo per ragioni legate a un conflitto di interessi. In un colpo di scena degno di una sceneggiatura televisiva, Boccia ha addirittura diffuso filmati realizzati con occhiali dotati di telecamera, mostrando presunti documenti istituzionali e ambienti parlamentari, alimentando ancora di più il caos mediatico.

Il dramma pubblico in TV

Come in ogni *soap opera* che si rispetti, non poteva mancare l’episodio strappalacrime. Nel corso di un’intervista al Tg1, Sangiuliano ha finalmente ammesso la sua relazione con Boccia, cercando però di placare le accuse più gravi. Il ministro ha sostenuto che nessun fondo pubblico fosse stato speso per finanziare i viaggi o le trasferte in cui Boccia era coinvolta, mostrando alla telecamera documenti che confermavano, a suo dire, che tutte le spese erano state sostenute con la sua carta di credito personale. L’intervista ha raccolto l’attenzione di milioni di telespettatori, e le lacrime del ministro mentre si scusava con la moglie e con la premier Giorgia Meloni hanno contribuito a dare un ulteriore tocco emotivo alla vicenda.

Dimissioni e fiducia: la trama si infittisce

Come in ogni *soap* che si rispetti, il colpo di scena non si è fatto attendere. Sangiuliano ha presentato le proprie dimissioni, consapevole del danno politico causato dal caso. Tuttavia, queste sono state respinte dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha confermato la sua fiducia nel ministro dopo un confronto diretto. Un atto che lascia aperti molti interrogativi sul futuro del governo e su come la vicenda potrebbe evolversi.

E adesso?

Non è chiaro come finirà questa storia, ma è certo che la vicenda Sangiuliano-Boccia continuerà a far parlare e probabilmente riserverà ulteriori colpi di scena. Purtroppo, questa saga mediatica rischia di distrarre dai reali temi politici e culturali che dovrebbero occupare l’agenda del Paese, trasformando un caso personale in una *soap opera* che, almeno per ora, sembra ben lontana dalla sua conclusione.

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