Cronaca
Accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso: la drammatica vicenda
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A meno di un giorno dalla tragica morte di Giuseppe Bernabucci, un giovane di 28 anni investito mentre era in moto, i carabinieri hanno già identificato il colpevole. Si tratta di un connazionale della stessa età, senza precedenti penali, che è stato denunciato a piede libero per omicidio stradale e omissione di soccorso. L’identificazione è avvenuta grazie alla testimonianza di un’altra persona a bordo della Citroën coinvolta nell’incidente, che ha deciso di fornire i dettagli poco dopo l’incidente.
La Denuncia del Compagno
Il giovane, un 25enne, si è presentato sabato sera presso la stazione dei carabinieri di Ostia Antica per spiegare gli eventi della notte scorsa. “Il mio amico guidava”, ha rivelato agli agenti, fornendo sia le generalità del conducente che i dettagli del veicolo. Ha ripercorso la dinamica dell’incidente avvenuto all’incrocio tra via di Acilia e via di Valle Porcina. La sua confessione è stata probabilmente influenzata da un post straziante condiviso su Facebook da Umberto Niscola, cognato della vittima, che sollecitava chiunque avesse informazioni a farsi avanti. Il post, accompagnato da immagini del luogo del sinistro, ha avuto un’ampia diffusione, superando le mille condivisioni e probabilmente spingendo il giovane a rivelare la verità. Gli inquirenti stanno attualmente esaminando la testimonianza e hanno sequestrato il veicolo e i telefoni cellulari dei protagonisti per ulteriori indagini.
I Sentimenti della Famiglia
«Siamo sconvolti. È devastante pensare che Giuseppe, una persona dal cuore puro, sia stato lasciato a lottare per la vita sull’asfalto», ha dichiarato Niscola. Nonostante il dolore incolmabile, la famiglia Bernabucci non cerca vendetta. «Desideriamo solo giustizia, non vendetta – ha aggiunto Niscola – perché ora ci sono tre famiglie spezzate». La richiesta di giustizia riguarda il “ragazzo più buono e bello del mondo”, e la famiglia ha espresso gratitudine verso coloro che si sono mobilitati per risolvere il caso. La chiamata di Niscola ha generato un forte sostegno pubblico, con numerose persone che hanno condiviso la storia sui social, esprimendo sentimenti sia di soddisfazione per il progresso delle indagini sia di tristezza per un’altra vita spezzata sulle strade laziali.
Recentemente, un altro incidente ha colpito la cronaca locale: ieri pomeriggio, un sinistro all’incrocio tra via di Grotta Perfetta e via Valle del Grottone ha visto una donna di 55 anni investita da uno scooter mentre cercava di attraversare la strada. L’intervento tempestivo delle forze di polizia e dei soccorritori del 118 ha permesso il trasporto della donna in gravi condizioni all’ospedale Sant’Eugenio. Questi tragici eventi purtroppo si ripetono con una frequenza preoccupante a Roma e nei suoi dintorni.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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