Attualità
Agli arresti domiciliari per tentato omicidio, fugge perché non sopporta più i genitori: “Preferisco il carcere”

Un uomo di 42 anni è evaso dall’abitazione dove stava scontando i domiciliari perché non voleva più stare a casa con i suoi genitori. L’uomo è stato nuovamente arrestato.
L’evasione dai domiciliari
Era agli arresti domiciliari per tentato omicidio, ma è evaso dicendo di non sopportare più la convivenza con i suoi genitori. Un uomo di 42 anni è stato nuovamente arrestato dagli agenti della Polizia di Stato perché trovato fuori la sua abitazione. È stato lui a chiamare gli agenti confessando la sua evasione e chiedendo di essere portato in carcere.
L’episodio è avvenuto due giorni fa in via Placido Zurla, nel quartiere romano di Torpignattara. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il 42enne, una persona instabile e violenta che più di una volta era stato aggressivo con i genitori, era uscito di casa. Il padre lo ha chiamato, avvertendolo del fatto che, nel caso di controllo degli agenti, la sua misura cautelare si sarebbe aggravata. Questa telefonata ha mandato su tutte le furie il 42enne, facendogli decidere di chiamare lui la polizia e autodenunciarsi. Quando gli agenti sono arrivati lo hanno trovato a casa a litigare con il padre. Non era la prima volta che il 42enne era violento con i genitori, che non ne potevano più del suo comportamento aggressivo. Il 42enne ha chiesto ai poliziotti di essere portato in carcere, in modo da non dover più essere costretto a stare a casa con i genitori.
I precedenti violenti
Il 42enne non è nuovo a comportamenti violenti. Si trova ai domiciliari per aver investito e massacrato di botte un anziano di 65 anni al Pigneto. L’uomo ha provato a difendersi dicendo di essere stato infastidito dall’anziano, ma nulla ovviamente può giustificare la reazione avuta: per questo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
Questo episodio mette in luce la difficoltà di gestione di determinati profili di detenuti ai domiciliari, specialmente quando la convivenza domestica diventa un ulteriore fattore di stress e pericolo. L’uomo è ora in carcere, così come aveva richiesto, e la situazione familiare è probabilmente più tranquilla, almeno per il momento.
Attualità
La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.
Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.
Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.
La crisi delle fede cristiana in Europa
In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.
Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.
La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.
Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.
Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.
Attualità
Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!
In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?
L’occupazione che ha fatto scalpore
Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.Reazioni e impatti immediati
Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.
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