Cronaca
«Aspettando la nostra piccola: un amore che continua con Santiago nel cuore»
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Incidenti Stradali a Nettuno: La Tragica Perdita di Due Vite
Un grave incidente stradale si è verificato in periferia di Nettuno, portando a una tragedia che ha colpito la comunità e spezzato due vite. Simona Spallotta, una madre di 39 anni incinta di sei mesi, è ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo, circondata dall’affetto del marito Alessandro Bernardi, della madre e dei suoceri. In questo drammatico evento hanno perso la vita il loro figlio Santiago, di appena 5 anni, e la cognata Sabrina, incinta di sette mesi.
L’Incredibile Dolore della Famiglia
Nel momento più difficile, Alessandro Bernardi cerca di mantenere la calma e la forza per sostenere la moglie, colpita da una dolorosa perdita. Il tragico evento ha scosso profondamente l’intera comunità. «Il nostro dolore è immenso, ma Santiago e Sabrina rimarranno sempre nei nostri cuori. Il supporto di tutti in questi momenti ci dà conforto», dichiara Alessandro.
La famiglia è al fianco di Simona, che ha riportato una frattura composta al bacino e deve rimanere in osservazione. Secondo i familiari, le condizioni di Simona sono stabili e la frattura sarà monitorata fino a quando non sarà ricomposta.
Il Conducente della Mini Cooper: Responsabilità e Domande
Il conducente della Mini Cooper coinvolto nell’incidente è stato denunciato per omicidio stradale. Le circostanze dell’incidente, rallentato dalla dinamica in contromano, sono state oggetto di accertamenti da parte delle forze dell’ordine. Alessandro commenta: «È inaccettabile che possa succedere una cosa del genere. Speriamo che si faccia chiarezza anche sull’eventuale uso di alcool o droghe durante la guida».
Il lutto ha unito la comunità, che cerca risposte e conforto. Alessandro desidera che si facciano i dovuti accertamenti, sottolineando l’importanza della sicurezza stradale.
Un Segno di Rispettoso Ricordo
Sulla scena dell’incidente, amici e cittadini hanno lasciato fiori, messaggi e peluche in memoria delle vittime. Un tributo per il piccolo Santiago, con la scritta affettuosa «sei nel mio cuoricino piccolo angelo». La Procura della Repubblica di Velletri ha disposto un’autopsia sui corpi delle vittime, che sarà effettuata presso il servizio di Medicina legale dell’Università di Tor Vergata.
La comunità di Nettuno, addolorata e indignata, ha avviato una petizione per sollecitare l’amministrazione locale a realizzare interventi di messa in sicurezza nell’incrocio dove è avvenuta la tragedia, chiedendo l’installazione di dissuasori di velocità e segnali luminosi per prevenire futuri incidenti.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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