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Bloccare i nuovi concorsi: è tempo di dare voce agli idonei in graduatoria!

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Bloccare i nuovi concorsi: è tempo di dare voce agli idonei in graduatoria!

Una manifestazione di protesta ha avuto luogo ieri davanti all’Ufficio scolastico regionale di Roma, dove gli insegnanti precari hanno espresso la loro richiesta di fermare l’indizione di nuovi concorsi e di avviare l’assunzione degli idonei tramite graduatorie basate sul merito.

Richiesta di Graduatorie per Merito

Nel pomeriggio di ieri, molti insegnanti precari si sono uniti in una manifestazione per sollecitare l’implementazione di graduatorie di merito a scorrimento per i candidati risultati idonei nei concorsi. “È fondamentale che non si aprano nuovi concorsi finché ci sono candidati che hanno già superato le precedenti prove e sono ancora in attesa di stabilizzazione”, hanno affermato i docenti mentre presidiavano l’ingresso dell’ufficio.

Il nodo della questione ruota attorno alla distinzione presente nel sistema attuale: mentre chi vince i concorsi diventa un docente di ruolo, gli “idonei” sono semplicemente coloro che hanno superato le prove. Gli insegnanti in protesta chiedono che venga istituita una graduatoria di merito che permetta a questi idonei di essere assorbiti nelle scuole, auspicando che, solo dopo il buon funzionamento di questo sistema, possano essere banditi nuovi concorsi. “Non ha senso ripetere le gare che abbiamo già superato”, hanno ribadito i manifestanti.

Le Ragioni degli Insegnanti in Strada

Tra le voci che si sono levate durante la manifestazione, una docente ha dichiarato di aver partecipato al concorso senza risultare idonea. “Vorrei sapere il mio posizionamento nella graduatoria, ho diritto a ricevere informazione”, ha aggiunto. Un altro docente ha messo in evidenza il problema degli aggiornamenti professionali: “Dovrei utilizzare il mio stipendio di luglio e la disoccupazione per finanziare un percorso abilitante online. Non è giusto che le spese di formazione ricadano su di noi, dovrebbe essere lo Stato a farsene carico”.

Una docente quarantenne ha condiviso anche la sua esperienza personale: “Attualmente sono disoccupata e non ricevo convocazioni, poiché i pochi posti liberi sono bloccati in attesa dei vincitori di concorso. Con le prove orali di un nuovo concorso ancora in corso, accettare una supplenza porta al rischio di essere sostituti da un vincitore entro dicembre, perdendo così opportunità di supplenze più lunghe”. Durante la manifestazione, i docenti hanno chiesto risposte concrete e maggiori garanzie sul loro futuro.

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

Il Quarticciolo ha vissuto un’intensa mattinata di controlli da parte delle forze dell’ordine. L’operazione ha avuto come obiettivo il contrasto al traffico di stupefacenti e la gestione di sfratti, coinvolgendo Ater e la Sala Operativa Sociale.

Il dispiegamento delle forze dell’ordine

Il blitz ha visto la partecipazione di centinaia di militari, vigili urbani e poliziotti, che hanno effettuato controlli antidroga per le strade del quartiere. Nella giornata di oggi, martedì 25 febbraio, il quartiere si è svegliato con un gran dispiegamento di forze dell’ordine, tra cui la polizia locale con le pattuglie, gli agenti dell’unità Sicurezza Pubblica ed Emergenziale, del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, del V Gruppo Prenestino e Casilino, e altre unità territoriali.

Controlli e verifiche in corso

Oltre ai vigili urbani, erano presenti anche agenti della Polizia di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine sono attive nella periferia Est della Capitale, al Quarticciolo, eseguendo controlli sia nelle strade che all’interno di alcuni alloggi. Gli agenti hanno infatti svolto verifiche congiuntamente con il personale Ater e della Sala Operativa Sociale, entrando in alcune abitazioni per accertamenti.

Il blitz delle forze dell’ordine al Quarticciolo

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.

Sviluppi giuridici

Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.

Attese udienze e testimonianze

Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.

Prospettive future

Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.

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