Cronaca
Caccia all’ombra: la sfida contro gli assassini di Monteverde Vecchio!
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Una Tragedia Ingiustificabile
Ricky, un cocker spaniel devoto di 10 anni, è stato brutalmente ucciso. Il suo corpo è stato gettato da un terrazzo nel quartiere di Monteverde Vecchio, un’azione che ha sconvolto la sua famiglia e tutti coloro che lo conoscevano. Ricky era stato adottato con tanto amore e ora si trova vittima della crudeltà umana.
Cosa È Accaduto
La tragica vicenda si è svolta a causa della disonestà di alcuni ladri. Questi malviventi, dopo aver tentato di entrare nell’abitazione della famiglia, si sono ritrovati in una situazione di stallo: volevano rapire Ricky per chiedere un riscatto, ma comprendendo che non riuscivano a portarlo via, hanno presa la decisione atroce di liberarsene. Così, lo hanno lanciato dal sesto piano, provocandone la morte immediata.
L’evento si è verificato in via Sprovieri, nelle immediate vicinanze di via Carini. La polizia ha confermato che Ricky è deceduto sul colpo a causa di un trauma polmonare derivante dall’impatto con il suolo.
L’Appello della Famiglia
La famiglia di Ricky ha avviato una campagna per sensibilizzare la comunità e per ottenere aiuto nella ricerca dei colpevoli. «Speriamo che chiunque possa avere informazioni sui ladri possa contattarci. È fondamentale che i cittadini di Roma facciano attenzione e sappiano che ci sono individui pericolosi che circolano liberamente e che non esitano a commettere atti così violenti anche in presenza di persone», affermano i proprietari di Ricky.
Una Storia che Colpisce
La storia di Ricky ha raggiunto le pagine di La Repubblica, ma attira anche attenzione oltreconfine. Un’altra storia commovente di un gattino che ha percorso 1450 km per riunirsi con la sua famiglia ha fatto il giro del mondo, dimostrando quanto i legami tra animali e umani possano essere forti e profondi.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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