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Cacciati i Latinos dall’ex hotel: un nuovo capitolo di una storia controversa

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Cacciati i Latinos dall’ex hotel: un nuovo capitolo di una storia controversa

Intervento delle Forze dell’Ordine all’Ex Hotel Cinecittà

Questa mattina, le autorità competenti hanno effettuato un intervento per comunicare il decreto di sequestro penale relativo all’ex hotel Cinecittà, ubicato in via Eudo Giulioli. Negli ultimi anni, l’immobile era divenuto abitazione per numerose famiglie sudamericane, con un numero di presenze che ha superato le 165 unità durante i due censimenti condotti questa estate. Nonostante una parte degli occupanti si fosse già allontanata, la situazione aveva sollevato preoccupazioni tra i residenti del quartiere, che hanno ripetutamente denunciato le difficoltà nella convivenza. Al momento, le operazioni di sgombero sono ufficialmente iniziate.

La Reazione dei Cittadini

Ventuno giorni orsono, la nuova proprietà dell’hotel, identificata come Casa Cinecittà srl, ha inoltrato una comunicazione elettronica al Ministro dell’Interno per richiedere con urgenza l’intervento per lo sgombero, avviando così un’azione penale. Nel fine settimana scorso, un gruppo di cittadini appartenenti all’Associazione per la liberazione delle case occupate ha organizzato una manifestazione in piazza di Cinecittà, proprio davanti al VII Municipio. È stata l’occasione in cui, per la prima volta, i residenti di questa area di Roma hanno espresso pubblicamente il loro dissenso alle occupazioni abusive. Le forze dell’ordine hanno riportato come molte attività illecite, che si verificavano nelle stazioni della metropolitana e nei parcheggi dei centri commerciali, avessero origine proprio da quest’area.

Conclusione delle Operazioni di Sgombero

Le operazioni di sgombero sono terminate nella mattinata senza particolari complicazioni. La nuova dirigenza dell’edificio ora si impegnerà a garantire la sicurezza della struttura, monitorando e bloccando tutti gli accessi al fine di prevenire future occupazioni. Inoltre, i Carabinieri del NAS hanno imposto la chiusura del bar situato al pian terreno dell’edificio.

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Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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