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Cronaca

Cacciati i Latinos dall’ex hotel: un nuovo capitolo di una storia controversa

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Cacciati i Latinos dall’ex hotel: un nuovo capitolo di una storia controversa

Intervento delle Forze dell’Ordine all’Ex Hotel Cinecittà

Questa mattina, le autorità competenti hanno effettuato un intervento per comunicare il decreto di sequestro penale relativo all’ex hotel Cinecittà, ubicato in via Eudo Giulioli. Negli ultimi anni, l’immobile era divenuto abitazione per numerose famiglie sudamericane, con un numero di presenze che ha superato le 165 unità durante i due censimenti condotti questa estate. Nonostante una parte degli occupanti si fosse già allontanata, la situazione aveva sollevato preoccupazioni tra i residenti del quartiere, che hanno ripetutamente denunciato le difficoltà nella convivenza. Al momento, le operazioni di sgombero sono ufficialmente iniziate.

La Reazione dei Cittadini

Ventuno giorni orsono, la nuova proprietà dell’hotel, identificata come Casa Cinecittà srl, ha inoltrato una comunicazione elettronica al Ministro dell’Interno per richiedere con urgenza l’intervento per lo sgombero, avviando così un’azione penale. Nel fine settimana scorso, un gruppo di cittadini appartenenti all’Associazione per la liberazione delle case occupate ha organizzato una manifestazione in piazza di Cinecittà, proprio davanti al VII Municipio. È stata l’occasione in cui, per la prima volta, i residenti di questa area di Roma hanno espresso pubblicamente il loro dissenso alle occupazioni abusive. Le forze dell’ordine hanno riportato come molte attività illecite, che si verificavano nelle stazioni della metropolitana e nei parcheggi dei centri commerciali, avessero origine proprio da quest’area.

Conclusione delle Operazioni di Sgombero

Le operazioni di sgombero sono terminate nella mattinata senza particolari complicazioni. La nuova dirigenza dell’edificio ora si impegnerà a garantire la sicurezza della struttura, monitorando e bloccando tutti gli accessi al fine di prevenire future occupazioni. Inoltre, i Carabinieri del NAS hanno imposto la chiusura del bar situato al pian terreno dell’edificio.

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

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Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.

Un’interpretazione straordinaria

La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.

Riscoprire un’icona

La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.

In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.

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