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Chi era Maurizio Amadori, deceduto in un incidente su via Cassia. Le condizioni dell’asfalto sotto accusa.

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Chi era Maurizio Amadori, deceduto in un incidente su via Cassia. Le condizioni dell’asfalto sotto accusa.

L’uomo stava andando a lavoro in una clinica privata quando si è scontrato con un furgoncino. Fatale l’impatto. Maurizio Amadori lascia due figli. Indagini sulla dinamica dell’incidente: un faro puntato sulle condizioni dell’asfalto.

Si chiamava Maurizio Amadori, aveva cinquant’anni, l’uomo morto ieri mattina – sabato 7 settembre – in sella al suo scooter Honda Sh. L’impatto con un furgone Fiat Fiorino purtropponon gli ha lasciato scampo: soccorso dal conducente dell’altro mezzo coinvolto e da alcuni passanti, è stato trasportato d’urgenza da un’ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’ospedale San Pietro, non lontano dal luogo dell’incidente. Nonostante gli sforzi dei medici, l’uomo è deceduto poco dopo l’ingresso in codice rosso: troppo gravi le lesioni riportate nell’impatto con il furgone e l’asfalto.

Indagini sulla dinamica dell’incidente

Da quanto si apprende Amadori lavorava come impiegato in una casa di cura privata e, quando è stato coinvolto nel sinistro in cui ha perso la vita, stava andando a lavoro. L’uomo lascia due figli e la moglie. Su quanto avvenuto è stato aperto un fascicolo da parte della procura di Roma.

Gli agenti del XV Gruppo Cassia della Polizia Locale hanno transennato l’area dove è avvenuto l’incidente, all’incrocio tra via Cassia e via Sesto Miglio, in zona Tomba di Nerone a Roma Nord. L’ipotesi da verificare è che proprio lo stato dissestato dell’asfalto sia stato determinante per il drammatico esito dell’incidente: il conducente del furgone potrebbe vrebbe sterzato per evitare l’asfalto dissestato, non lasciando spazio di manovra al cinquantenne che sarebbe finito contro il mezzo senza possibilità di evitarlo. Il conducente del Fiorino, risultato negativo ai test sull’uso di alcole e droghe al volante, rischia in ogni caso un’incriminazione per omicidio stradale.

Impatto devastante sulla comunità locale

L’incidente di Maurizio Amadori ha scosso profondamente la comunità locale. Residenti di via Cassia e via Sesto Miglio hanno lamentato numerose volte in passato le pessime condizioni dell’asfalto, senza mai ottenere interventi significativi. L’incidente, purtroppo drammatico, è visto da molti come l’ennesima prova della necessità di lavori di manutenzione urgenti in quella zona.

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Incidente tra auto e volante della polizia durante inseguimento causa quattro feriti, due in condizioni gravi

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Incidente tra auto e volante della polizia durante inseguimento causa quattro feriti, due in condizioni gravi

Un incidente si è verificato oggi pomeriggio in via Achille Grandi a Monte Compatri, quando una volante della polizia ha colliso con un’auto con a bordo due persone che non si sono fermate all’alt. L’evento è accaduto intorno alle 16 e ha portato a quattro feriti: due agenti e i due occupanti dell’auto in fuga.

Ricostruzione dell’incidente

La vettura coinvolta, un’auto a noleggio, non si è fermata all’alt degli agenti in via Prenestina, dando inizio a un inseguimento che è terminato con lo scontro in via Achille Grandi. I due uomini alla guida, con precedenti penali, sono stati denunciati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante le serietà delle ferite, non risultano in pericolo di vita.

Intervento dei soccorsi

Il forte impatto ha allarmato i passanti che hanno immediatamente allertato i soccorritori del 118, che sono giunti rapidamente sul luogo dell’incidente per prestare soccorso. I feriti sono stati trasportati in ospedale, e gli occupanti dell’auto fuggitiva saranno ascoltati dalle autorità non appena le loro condizioni lo permetteranno.

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

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Incendio al commissariato di Albano, 15 auto della polizia distrutte con probabile pista anarchica

Un incendio doloso ha devastato quindici automobili della polizia di Stato ad Albano Laziale all’alba di oggi, lunedì 24 febbraio. All’interno del parcheggio del commissariato si trovavano dieci auto di servizio e cinque vetture private degli agenti. Due poliziotti, uno della stradale e uno del commissariato, hanno riportato intossicazioni da fumo e sono attualmente in ospedale per accertamenti.

Indagini in corso

Le indagini, affidate alla Digos della questura di Roma, indicano un’origine dolosa dell’incendio, con la pista anarco-insurrezionalista considerata la più promettente. Telecamere di sicurezza hanno ripreso una persona incappucciata che, dopo aver scavalcato il muro di cinta, ha appiccato il fuoco. Secondo quanto riferito dal segretario del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista”.

Rischi per la sicurezza

Questo episodio si verifica a pochi giorni da un altro incendio simile, avvenuto presso il comando della Compagnia dei Carabinieri di Castel Gandolfo, che aveva già visto in pericolo la sicurezza delle forze dell’ordine. Anche in quell’occasione, una persona incappucciata era stata ripresa mentre tentava di appiccare un incendio.

Reazione delle autorità locali

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso “solidarietà e vicinanza agli agenti del commissariato locale” e ha confermato che “gli uffici comunali si sono attivati per quanto di nostra competenza”. A causa dell’incendio, la circolazione veicolare su via Appia e Borgo Garibaldi è stata temporaneamente chiusa, ma il traffico è stato successivamente riaperto in entrambi i sensi di marcia.

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