Attualità
Collisione tra una ruspa e un camion a Monte Compatri: un lavoratore in condizioni critiche

Incidente sul lavoro a Monte Compatri, dove un camion e una ruspa si sono scontrati questa mattina. Ad avere la peggio un lavoratore 45enne.
Un grave incidente è avvenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 4 settembre 2024, in una cava di selciati a Monte Compatri, in zona Laghetto. Ad essere coinvolti nell’incidente due lavoratori che si trovavano alla guida, rispettivamente, di una ruspa e di un camion. I due mezzi si sono scontrati. Ad avere la peggio il guidatore del camion, trasportato d’urgenza in ospedale.
L’incidente a Monte Compatri
L’incidente fra il grande camion che stava trasportando apparecchiatura per tenere caldo l’asfalto e la ruspa con pala meccanica è avvenuto questa mattina, verso le ore 8, in via dell’Acqua Felice 1576. Non si conosce ancora l’esatta dinamica dello scontro. Ciò che è certo è che lo schianto fra i due mezzi è stato molto violento. Ad avere la peggio l’uomo che si trovava al volante del camion, rimasto intrappolato nell’abitacolo.
L’arrivo dei soccorsi
L’allarme è scattato immediatamente. Sul posto sono subito arrivati i soccorsi. I primi ad arrivare sono stati i vigili del fuoco della squadra 21 di Frascati, come spiegato dalla testata locale Castelli Notizie.it, che si sono immediatamente messi al lavoro per cercare di liberare il conducente del camion, rimasto con le gambe intrappolate nell’abitacolo. Dopo averlo estratto dalle lamiere del mezzo e portato fuori, lo hanno immediatamente affidato agli operatori del pronto soccorso sanitario.
Oltre ai vigili del fuoco e ai carabinieri della compagnia di Frascati, arrivati per gli accertamenti del caso, sono presto arrivati anche gli operatori del pronto soccorso sanitario del 118 con un’ambulanza che ha trasportato l’uomo ferito, di circa 45 anni, in ospedale dove si trova ancora in gravi condizioni. Il conducente dell’altro mezzo, invece, fortunatamente non ha riportato gravi ferite.
Attualità
La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.
Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.
Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.
La crisi delle fede cristiana in Europa
In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.
Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.
La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.
Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.
Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.
Attualità
Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!
In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?
L’occupazione che ha fatto scalpore
Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.Reazioni e impatti immediati
Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.
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