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“Delitto Familiare: Christian Sodano Richiesta di Rito Abbreviato per Sottrarsi all’Ergastolo”

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“Delitto Familiare: Christian Sodano Richiesta di Rito Abbreviato per Sottrarsi all’Ergastolo”

Tragedia a Cisterna di Latina: Duplice Femminicidio

23 Settembre 2024 – 14:55

In un tragico evento avvenuto a Cisterna di Latina, gli avvocati di Christian Sodano, accusato dell’omicidio della madre e della sorella della sua ex ragazza, hanno presentato una richiesta di rito abbreviato mirata a ottenere una riduzione della pena di un terzo.

Il tragico evento del 13 febbraio 2024

Il 13 febbraio 2024 è una data che rimarrà nel ricordo di molti. Desireé, la giovane coinvolta, si trovava nella sua abitazione a Cisterna di Latina per terminare la sua relazione con il ventenne finanziere, Christian Sodano. Senza preavviso, dopo un breve allontanamento, il giovane è tornato a casa armato. La situazione è degenerata rapidamente: alle urla disperate di Desireé, la madre e la sorella, Nicoletta e Renèe, accorsero subito per capire cosa stesse accadendo. In un attimo, Sodano ha sparato, colpendo mortalmente le due donne che cercavano di aiutare Desireé. Quest’ultima, invece, è riuscita a fuggire tra i campi circostanti per chiedere soccorso.

Desireé Amato: Una sopravvissuta con un forte messaggio

Desireé Amato, l’unica sopravvissuta a questa terribile tragedia, ha espresso il suo desiderio che Sodano non esca mai più dal carcere. “Per lui, tornare in libertà sarebbe come un nuovo inizio, mentre a mia madre e a mia sorella ha negato la vita”, ha dichiarato la giovane in un’intervista recente. Ricordando quella macabra giornata, Desireé ha messo in evidenza la vulnerabilità della sorella minore, vittima di un attacco insensato. “La prima a essere colpita è stata mia sorella, una bambina innocente, senza alcuna colpa. Due vite innocenti sono state spezzate e mi porterò sempre il peso di non aver preso decisioni più sagge prima”, ha riflettuto, evidenziando quante volte avesse desiderato terminare quella relazione tossica, mai immaginando che si sarebbe potuto arrivare a tanto.

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Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

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Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.

Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.

I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

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Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.

La dinamica

Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.

L’arresto

L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.

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