Cronaca
Falcognana in Fiamme: Golf Club Devastato e Roma Sotto Shock per l’Allerta Arancione!
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# Maltempo a Roma: Allerta Arancione per Piogge e Venti Intensi
Nella notte scorsa, Roma ha iniziato a subire gli effetti di una serie di intensi fenomeni atmosferici. Di conseguenza, la protezione civile della Regione Lazio ha dichiarato un’allerta meteo valida per l’intera giornata odierna. Secondo il bollettino, sono attese precipitazioni significative, accompagnate da temporali, possibili grandinate e una forte attività elettrica, il tutto aggravato da raffiche di vento violente. In previsione di tali eventi, il Comune ha predisposto squadre di emergenza e idrovore, pronte a intervenire in caso di necessità.
Incendi Scatenati dal Caldo
Il giorno precedente ha visto un incremento delle temperature, che hanno alimentato la combustione e causato diversi incendi nella capitale. Il primo rogo si è sviluppato attorno alle 10:00 presso il Parco degli Acquedotti, non lontano da via Lemonia. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza circa due chilometri di area forestale. Le prime indagini indicano che l’incendio è stato provocato da un accumulo di sterpaglie, la cui propagazione è stata accelerata dal vento.
Attività Incendiaria nel Quadrante Sud
Poco prima di pranzo, un incendio ha preso piede a Falcognana, nell’area di Castel di Leva, interessando un campo da golf e un maneggio. Per affrontare questa emergenza, sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco e cinque mezzi della protezione civile, tutti mobilitati per fronteggiare le fiamme, alimentate dalla forte brezza.
Situazione Critica in Hinterland
Nel pomeriggio, la situazione è peggiorata ulteriormente con un vasto incendio che ha colpito Acilia, un quartiere dell’hinterland romano. Le fiamme si sono propagate lungo la via di Macchia Saponara, richiedendo il supporto dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine locali. Un altro significativo incendio è scoppiato intorno alle 15:00 lungo la via Pontina, nelle vicinanze di Pomezia. La densa colonna di fumo ha creato notevoli disagi al traffico, portando alla chiusura della strada in entrambe le direzioni e a deviazioni forzate su via Maggiona. Solo attorno alle 18:00, la situazione è tornata alla normalità, grazie agli sforzi di sicurezza e contenimento delle autorità competenti.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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