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Cronaca

Fidanzata in visita al carcere: il cane poliziotto svela il segreto pericoloso!

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Fidanzata in visita al carcere: il cane poliziotto svela il segreto pericoloso!

La Visita Inaspettata di Martina Cirillo

Martina Cirillo, una giovane di 23 anni originaria di Torre del Greco, ha fatto una visita inaspettata al carcere di Rebibbia per incontrare il fidanzato detenuto. Tuttavia, la sua visita ha preso una piega inaspettata a causa dell’intervento del cane antidroga “Belen”. Nonostante la ragazza non avesse nulla addosso, gli agenti di polizia penitenziaria hanno deciso di controllare la macchina con cui era arrivata. Durante la perquisizione, sono stati trovati oltre 96 grammi di hashish nascosti nella tasca dello sportello del passeggero.

La Spiegazione di Martina

Durante l’udienza, Martina ha collaborato con le autorità e raccontato di essere stata contattata via cellulare da un altro detenuto, il quale le aveva chiesto di portare la droga alla sorella. Nonostante il tentativo di consegna, la ragazza ha affermato che quest’ultima non si era mai realizzata. Il suo comportamento collaborativo e il fatto di non avere precedenti penali potrebbero aver influenzato la decisione del giudice.

Scoperte Sconcertanti

Le notizie su Martina non finiscono qui. Nel corso della stessa perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto nella borsa della giovane una patente di guida non a suo nome. L’origine e l’utilizzo potenziale di quel documento rimangono avvolti nel mistero. Malgrado la gravità della situazione, la giovane ha mostrato segni di pentimento. Di conseguenza, il giudice di piazzale Clodio ha deciso di convalidare l’arresto senza adottare misure cautelari, contrariamente alla richiesta della procura di imporre un obbligo di firma, considerato il fatto che Martina risiede a Boscotrecase, con i nonni, e attualmente è disoccupata, nonostante il suo precedente impiego nella ristorazione.

Il Contesto della Criminalità nelle Carceri

Negli ultimi tempi, è emerso un problema crescente riguardante l’introduzione illecita di droghe e telefoni cellulari all’interno delle carceri italiane. Un caso significativo è accaduto lo scorso marzo, quando le forze dell’ordine hanno effettuato un’operazione che ha portato all’arresto di 31 individui coinvolti in un giro di traffico di stupefacenti e dispositivi mobili, gestito dalla Camorra. Le indagini, condotte dalla Procura di Napoli, hanno rivelato l’esistenza di un sistema ingegnoso che faceva uso di droni per effettuare consegne in 19 istituti penitenziari, incluso Rebibbia. Questo scenario evidenzia la ferocia e l’astuzia della criminalità organizzata, pronta a trovare metodi innovativi per perpetuare le proprie attività anche dentro le mura carcerarie.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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