Cronaca
“Furti d’Appartamento: Il Segreto dell’Auto della Banda dei Ladri”
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Inseguimento mozzafiato sull’A24: una banda di ladri in fuga
Un evento straordinario ha avuto luogo lungo l’autostrada A24, creando scompiglio tra gli automobilisti presenti. Un gruppo di latinos, a bordo di una Lancia Y, ha tentato di eludere la cattura della polizia dopo aver effettuato furti in appartamento. Il distretto di Primavalle, coadiuvato dalla polizia stradale, stava monitorando la banda da diversi giorni. Il tentativo di fuga si è concluso quando l’auto ha impattato contro il guardrail; tuttavia, solo uno dei membri è stato preso in custodia dopo aver tentato di resistere. Javier Edilson C.P., un giovane cileno di 20 anni, ora si trova agli arresti domiciliari, mentre la polizia continua le ricerche per rintracciare i suoi complici. Durante le operazioni, sono stati rinvenuti vari strumenti da scasso all’interno dell’auto a noleggio.
Inizio delle indagini
L’inseguimento, avvenuto il 4 settembre, ha preso avvio da un’indagine iniziata il 29 agosto, in seguito a una segnalazione di furto presso una villa situata nella zona di La Storta. Grazie al numero di targa fornito dai testimoni, le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare l’auto a noleggio utilizzata da un cubano di 31 anni. La presenza di un GPS installato sul veicolo ha rivelato l’itinerario della banda, che aveva percorso un tragitto da Fiumicino a Ostia, passando per via Portuense e Ponte Galeria, fino a giungere a Tivoli il 4 settembre.
L’operazione di arresto
L’operazione decisiva è stata orchestrata quando gli agenti hanno osservato uno dei tre sospettati avvicinarsi a una villa. Dopo circa dieci minuti, l’uomo è tornato nell’auto, dando il via a un caccia all’uomo. I ladri hanno accelerato sull’autostrada, cercando di speronare la pattuglia, fino a quando non hanno perso il controllo e si sono schiantati contro il guardrail. In seguito hanno tentato di scappare a piedi. Javier Edilson C.P. ha cercato di attraversare un tunnel di scolo, ma è stato costretto a tornare indietro e catturato da un agente. Dopo una breve colluttazione, è stato arrestato con accuse di furto in abitazione, resistenza e lesioni.
Durante l’operazione, la circolazione sull’A24 è stata sospesa per un’ora per permettere il recupero della situazione. All’interno della Lancia Y, gli agenti hanno scoperto una vasta gamma di attrezzi da scasso, tra cui picconi, cacciaviti, guanti, bende e nastro adesivo, utilizzati dalla banda per immobilizzare le vittime durante i furti. Un testimone, il proprietario di una villa a Tivoli, ha anche riconosciuto Javier Edilson C.P., confermando che il giovane faceva parte del gruppo che stava tentando di forzare il cancello della sua abitazione, prima di essere messo in fuga dalle sue urla.
Conseguenze legali
Il tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto del giovane cileno, il quale attualmente si trova agli arresti domiciliari in attesa del processo. Le indagini sul resto della banda proseguono, con l’obiettivo di portare alla giustizia tutti i complici coinvolti nelle attività criminose.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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