Cronaca
“Giovane di 26 anni beccato da un TikTok mentre spara alla serranda di un bar romano!”

# Arrestato il Giovane Sparerore di Quarticciolo Grazie a TikTok
Un giovane di 26 anni, originario di Roma, è stato arrestato per un episodio di violenza, grazie a un video che ha postato su TikTok. In questo filmato, il sospettato si è ripreso mentre maneggiava una pistola con la mano sinistra all’interno di un poligono di tiro. Le forze dell’ordine, già in possesso di vari indizi, hanno subito messo in relazione il video incriminato con un caso di sparatoria irrisolto, portando al fermo del giovane per il suo coinvolgimento in un attacco a un bar tabacchi situato in via Molfetta, nel quartiere Quarticciolo.
Inizio delle Inchieste
Le indagini sono iniziate il primo aprile, quando il titolare del bar tabacchi ha denunciato di aver subito dei colpi contro la serranda del suo locale. Questo evento violento, avvenuto senza alcun apparente motivo, ha immediatamente suscitato timori riguardo a possibili motivazioni, che potrebbero includere una tentata estorsione. Le forze dell’ordine hanno quindi avviato un’analisi delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona per raccogliere ulteriori prove.
Una Svolta Inaspettata
L’analisi delle immagini ha messo in evidenza un uomo che utilizzava una pistola calibro 9, sparando con la mano sinistra. Tuttavia, gli inquirenti non avevano ancora un’identità certa dell’autore degli spari. La situazione è cambiata quando hanno scoperto il video del giovane su TikTok. In questo filmato, il ragazzo mostrava chiaramente il suo viso e applicava la stessa tecnica di tiro. Le correlazioni tra il filmato e le immagini delle telecamere hanno permesso agli investigatori di identificare il sospettato e fermarlo.
Al momento, non sono emerse motivazioni chiare per l’atto, e il giovane arrestato non ha rilasciato dichiarazioni. Le indagini proseguono per chiarire i dettagli dell’accaduto e scoprire eventuali complici o retroscena. Il giovane è attualmente accusato di possesso illegale di un’arma da fuoco e uso di essa con intenzioni criminali, e si trova in carcere in attesa di ulteriori sviluppi.
Riflessioni sul Caso
Questo episodio mette in luce il potere dei social media nell’individuare e catturare criminali. La leggerezza con cui alcune persone condividono momenti della propria vita, senza considerare le possibili conseguenze, può rivelarsi fatale. Gli agenti di polizia, sfruttando questi materiali, hanno potuto risolvere rapidamente un caso che altrimenti sarebbe potuto rimanere irrisolto per molto tempo. La sicurezza nelle comunità è una priorità, e operazioni del genere dimostrano l’importanza della tecnologia nel supporto delle indagini.
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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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