Attualità
Giovani di Forza Itralia e Ius scholae: Cruciani e Parenzo promuovono il dibattito
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Il tema dello Ius scholae è centrale, ma anche argomenti come eutanasia, aborto, diritti della comunità LGBTQIA+ e famiglia sono molto sentiti tra i partecipanti alla festa di Forza Italia Giovani, in corso a Bellaria-Igea Marina. Con un mix di provocazioni e momenti divertenti, i conduttori de ‘La Zanzara’, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, hanno dato il via all’assemblea del movimento giovanile, suscitando risate e applausi. Hanno sollevato diverse questioni tra il pubblico, che includeva figure di rilievo come il segretario e vicepremier Antonio Tajani e il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Durante il dibattito sulla concessione della cittadinanza italiana, Cruciani e Parenzo hanno invitato i presenti a esprimere la loro opinione con un voto simbolico: verde per favorevoli, rosso per contrari. Il risultato è stato quasi un plebiscito a favore del verde. Cruciani ha poi scherzato con chi aveva scelto il badge rosso, suggerendo loro di “andare con Vannacci”.
Quando si è chiesto chi tra Matteo Renzi e l’europarlamentare della Lega fosse più vicino alle loro posizioni, il pubblico ha mostrato una prevalenza di voti verdi, con pochi voti rossi. Stesso esito per il tema della “libertà di decidere quando morire”.
Le reazioni sono state più variegate su temi come aborto, diritti LGBTQIA+ e la preferenza tra Donald Trump e Kamala Harris. Cruciani ha ammesso di aver votato Berlusconi in passato, anche per provocare coloro che lo criticavano duramente. Ha ricordato di averlo fatto persino contro l’ex ministro Spaventa.
Infine, sulla questione dell’Ucraina e del Medio Oriente, anche Parenzo ha espresso la sua opinione, concordando con Cruciani sul fatto che la posizione di Forza Italia è più convincente rispetto a quella del Partito Democratico.
Attualità
Inizia il processo per l’avvocato accusato di aver rubato mezzo milione di euro a Paolo Calissano
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È iniziato il processo relativo alla morte di Paolo Calissano, l’attore genovese deceduto a Roma il 29 dicembre 2021. A essere imputato è l’avvocato Matteo Minna, storico amministratore di sostegno di Calissano, accusato di peculato, circonvenzione di incapace e falso. L’accusa sostiene che Minna abbia sottratto alla vittima circa mezzo milione di euro approfittando della sua vulnerabilità. Il fratello di Calissano, Roberto, ha sporto denuncia dopo aver notato anomalie nei conti e nei bonifici dell’attore.
Il ruolo dell’avvocato Minna
Il fratello di Paolo Calissano ha descritto la situazione come un “duplice dolore, perché ci fidavamo di lui”. Minna e Calissano si conoscevano da tredici anni, durante i quali l’avvocato ha gestito le finanze dell’attore. Dall’inizio del procedimento, Minna si trova agli arresti domiciliari e sono emerse circa 143 operazioni irregolari effettuate nell’arco di tredici anni. Nell’ultimo periodo della sua vita, Paolo Calissano era in uno stato di fragilità, afflitto da depressione e debiti.
Altre presunte vittime e sequestro di beni
Oltre a Calissano, Minna sarebbe accusato di aver ingannato altre persone, sottraendo denaro in modo “spregiudicato”. Per queste motivazioni, è stato disposto un sequestro di beni per un valore di 800mila euro nei suoi confronti.
Attualità
Perizia sui telefonini di Camilla Sanvoisin: la verità negli ultimi messaggi con il fidanzato riguardo alla sua morte
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La Procura della Repubblica di Roma ha avviato una perizia sugli smartphone di Camilla Sanvoisin e del fidanzato Giacomo Celluprica, nella speranza di ottenere informazioni rilevanti sui messaggi scambiati, per ricostruire le ultime ore di vita della giovane, trovata morta nella sua abitazione il mattino di venerdì 13 febbraio. Gli esiti della perizia sono attesi entro un mese, mentre l’indagine prosegue per stabilire le cause della morte, che è attualmente considerata come conseguenza di un altro reato.
Dettagli sulla sera della morte
Il fidanzato di Camilla ha riferito agli inquirenti che entrambi avrebbero assunto eroina la sera prima del tragico evento. Ha raccontato di essersi addormentato dopo aver consumato la sostanza e di essersi svegliato senza rendersi conto che Camilla non respirava più, portandolo a contattare i soccorsi. Nella loro abitazione è stato trovato del metadone.
Testimonianze e sviluppi delle indagini
La proprietaria del consorzio in cui viveva la coppia ha dichiarato che una collaboratrice domestica avrebbe notato che Camilla stava male già nel pomeriggio, prima dell’assunzione della sostanza. Inoltre, grazie ai tabulati telefonici, è stato rintracciato un presunto spacciatore che avrebbe venduto droga al fidanzato, risiedente a Tor Bella Monaca. Le indagini continueranno con gli esami istologici e tossicologici sulla salma di Camilla, per individuare con precisione le cause dell’arresto cardiaco che ha portato alla sua morte.
Senza segni di violenza
I primi accertamenti non hanno rivelato segni di violenza né fori da iniezione. Tra le ipotesi formulate, si sospetta che l’eroina potesse essere stata contaminata con benzodiazepine o fentanyl. Le indagini sono ancora in corso e restano in attesa dei risultati degli esami.
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