Attualità
Giovani senza scrupoli: aggressione shock a un anziano per un portafoglio rubato!

Aggressione e Rapina a Roma: Arrestati Due Giovanissimi
Un uomo di 74 anni è stato portato d’urgenza al pronto soccorso del Sant’Eugenio, dopo essere stato vittima di una rapina. Gli aggressori, di età compresa tra 18 e 25 anni, sono stati prontamente arrestati dalle forze dell’ordine.
L’Incidente nella Capitale
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato due giovani con l’accusa di rapina aggravata. L’anziano è stato attaccato mentre aspettava l’autobus in via Carducci, nel cuore della capitale. I ragazzi lo hanno avvicinato, strappandogli il portafoglio e spingendolo con forza contro un palo della segnaletica stradale. Nonostante la violenza dell’aggressione, le ferite riportate dall’uomo non sono gravi, ma ha comunque necessitato di cure mediche.
La Reazione della Vittima
Fortunatamente, il 74enne ha trovato la forza di reagire nonostante il trauma subito. Dopo l’aggressione, ha immediatamente contattato le autorità, chiamando il 112. La sua descrizione dei due rapinatori è risultata cruciale per l’intervento tempestivo dei carabinieri.
Le Indagini e l’Arresto
I militari sono riusciti a localizzare i due responsabili in tempi rapidi. Giunti sul posto, hanno trovato i due sospetti in possesso del portafoglio rubato, che è stato restituito all’anziano. A seguito dell’arresto, uno dei giovani è stato posto agli arresti domiciliari, mentre l’altro è stato trasferito in carcere.
Un episodio inquietante, ma che sottolinea l’importanza della prontezza delle forze dell’ordine e della determinazione della vittima. L’anziano è dunque in fase di recupero, mentre il processo per i due giovani rapinatori avrà luogo presso il tribunale di Piazzale Clodio.
Attualità
Giuseppe Pignatone convocato in commissione per indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi: chi è e quali sono i suoi legami

C’è grande attesa per l’audizione di Giuseppe Pignatone, convocato da Don Vergari e dalla vedova di De Pedis, che lo ha definito ‘procuratore nostro’. Questa audizione si inserisce nell’ambito della commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. Pignatone, che dieci anni fa ha chiesto e ottenuto l’archiviazione delle indagini sul caso Orlandi per mancanza di prove, risulta al centro delle indagini attuali.
Legami e indagini chiuse
Tra gli indagati all’epoca figuravano esponenti della banda della Magliana e monsignor Pietro Vergari. Le affermazioni di Don Vergari, che ha definito Pignatone ‘procuratore nostro’, sollevano interrogativi sul possibile legame tra i due. Il dottore Pignatone, presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano fino alla fine del 2024, ha avuto una carriera segnata da indagini significative, inclusa Mafia Capitale. È importante sottolineare che, nonostante la mancanza di prove consistenti, le motivazioni per la chiusura delle indagini sul caso Orlandi rimangono oggetto di discussione.
Il ruolo di Sabrina Minardi
La riapertura delle indagini sul caso di Emanuela Orlandi è stata innescata dalle dichiarazioni di Sabrina Minardi nel 2006, partner di Enrico De Pedis. Minardi ha affermato che Emanuela sarebbe stata rapita per ordine di figure religiose e sarebbe stata nascosta prima di essere lasciata ad un prete. Queste rivelazioni hanno portato a nuove inchieste, coinvolgendo diversi indagati.
Le parole di Pietro Orlandi
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha commentato la situazione attuale, sottolineando quanto sia complessa la vicenda legata alla scomparsa della sorella e come le indagini siano state influenzate nel tempo. Il suo coinvolgimento, insieme all’auspicio di maggiore chiarezza, rappresenta il desiderio di giustizia e verità per una storia che dura da decenni. La commissione d’inchiesta ha ascoltato vari testimoni, e l’audizione di Pignatone è vista come un passo cruciale nel riaccendere l’attenzione su un caso irrisolto.
Attualità
Un uomo viene accoltellato durante una lite ai tavoli di un ristorante: tre anni di reclusione per il condannato

Un 44enne è stato condannato a tre anni di reclusione per aver accoltellato un uomo. L’aggressione è avvenuta l’estate scorsa all’esterno di un ristorante di Isola del Liri.
Dettagli dell’aggressione
Il giudice del Tribunale di Cassino ha emesso la condanna alcuni giorni fa. L’aggressione risale al 25 luglio del 2024 ed è avvenuta intorno alle 2 di notte, quando sette persone erano sedute all’esterno di un ristorante. Durante una discussione per motivi non chiariti, l’imputato ha accoltellato la vittima a un fianco, la quale ha dovuto ricevere cure mediche ed è stata trasportata in ospedale.
Indagini e arresto
Le indagini condotte dai carabinieri hanno portato all’arresto dell’uomo. Gli agenti, intervenuti sul luogo dell’aggressione, hanno raccolto testimonianze e analizzato le immagini delle telecamere di zona. Queste ultime hanno documentato l’accoltellamento, fornendo elementi cruciali per l’inchiesta e confermando l’operato dell’aggressore. Una volta inviata l’informativa in Procura, è scattato l’arresto.
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