Attualità
Giovedì, la città si unisce nel dolore per i funerali di Sabrina Spallotta e del suo amato nipotino: lutto cittadino in segno di rispetto e solidarietà.

Il 19 settembre si svolgeranno i funerali di Sabrina Spallotta e del suo nipotino di cinque anni, tragicamente deceduti in un incidente stradale avvenuto a Nettuno il 4 settembre. L’incidente ha avuto luogo dopo che la loro auto è stata colpita in pieno da un uomo di 45 anni che viaggiava contromano.
Dettagli delle esequie
Le esequie di Sabrina e del piccolo saranno celebrate giovedì 19 settembre presso il santuario Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti. In segno di rispetto e solidarietà verso la famiglia colpita da questo grave lutto, è stato proclamato lutto cittadino per quella giornata. La comunità locale ha dimostrato un forte senso di partecipazione, manifestando il proprio sostegno per le famiglie di Sabrina e Santiago.
L’incidente e le conseguenze
Il tragico sinistro si è verificato intorno alle 20:00 del 4 settembre, precisamente tra via del Cervicione e via della Pineta, a Nettuno. La sorella gemella di Sabrina, che era anche la madre del bambino, ha riportato ferite gravi, ma non ha mai corso il rischio di vita. Entrambe le donne erano in stato di gravidanza. In un primo momento era stata valutata la possibilità di un cesareo per salvaguardare la salute della donna in difficoltà, ma la situazione è stata poi stabilizzata e i medici hanno optato per attendere.
Secondo le prime indagini effettuate dai carabinieri, la vettura su cui viaggiavano le due donne è stata centrata da una Mini Cooper guidata da un uomo di 45 anni. Quest’ultimo avrebbe occupato una parte della carreggiata in contromano, causando l’impatto mortale. Purtroppo, per Sabrina e il nipotino non c’è stato nulla da fare; entrambi sono morti sul colpo. L’automobilista coinvolto nell’incidente è stato trasportato all’ospedale con diverse fratture e sottoposto a test alcolemici e tossicologici, i cui risultati non sono ancora disponibili. Attualmente, l’uomo è accusato di omicidio stradale plurimo.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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