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Giustizia Raggiunta: I Sei Giornalisti Rai Scagionati dalle Accuse

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Giustizia Raggiunta: I Sei Giornalisti Rai Scagionati dalle Accuse

Proscioglimento per i Giornalisti del Tg1

Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Roma ha emesso una decisione importante riguardante i sei giornalisti del Tg1 della Rai. Sono stati prosciolti dalle accuse di stalking avanzate da Dania Mondini, loro collega. La motivazione principale del gup è che “il fatto non sussiste”, in contrasto con le richieste formulate dalla procura generale di Roma, che aveva chiesto il rinvio a giudizio.

La Dinamica della Querela

La querela presentata da Mondini risale al 2018 e riguarda presunti comportamenti vessatori e denigratori che avrebbe subito da parte dei suoi superiori. Secondo la ricostruzione della procura, ci sarebbero stati atti di demansionamento nei suoi confronti, culminati nel trasferimento della giornalista in una stanza condivisa con un collega noto per avere “insormontabili problemi intestinali”.

Cambiamenti Rilevanti

Dania Mondini ha riferito di aver percepito un cambiamento significativo nel trattamento riservatole dopo l’arrivo del nuovo direttore del Tg1, Andrea Montanari, nel 2017. Avrebbe ricevuto meno incarichi e non avrebbe più potuto scrivere i suoi testi da presentare in trasmissione. A peggiorare la situazione, il fatto di essere stata trasferita in una stanza che porta il nome del suo collega problematico.

Le Difficoltà Espresse

Nel racconto di Mondini, emerge un quadro di disagio lavorativo:

“Dovevamo convivere con un collega problematico. La stanza era conosciuta con il suo nome e nessuno desiderava lavorarci. Mi hanno fatto presente che avrei dovuto accettare, altrimenti non avrei ottenuto incarichi. Ciò ha portato a giornate intere senza fare nulla, eccetto le conduzioni, dove mi sentivo sempre più isolata.”

Le Conseguenze Psicofisiche

Questi comportamenti, secondo la giornalista, avrebbero avuto ripercussioni psicologiche documentate, come disturbi dell’adattamento, ansia lieve e una condizione cardiaca che include la fibrillazione.

Giudizio Finale della Procura

La procura di Roma aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del caso, ma successivamente la vicenda è stata trasferita alla procura generale, la quale ha sollecitato il rinvio a giudizio. Oggi, il gup ha archiviato il caso, stabilendo che le accuse formulate da Mondini non trovano fondamento, come sostenuto dagli avvocati dei giornalisti accusati.

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

Il Quarticciolo ha vissuto un’intensa mattinata di controlli da parte delle forze dell’ordine. L’operazione ha avuto come obiettivo il contrasto al traffico di stupefacenti e la gestione di sfratti, coinvolgendo Ater e la Sala Operativa Sociale.

Il dispiegamento delle forze dell’ordine

Il blitz ha visto la partecipazione di centinaia di militari, vigili urbani e poliziotti, che hanno effettuato controlli antidroga per le strade del quartiere. Nella giornata di oggi, martedì 25 febbraio, il quartiere si è svegliato con un gran dispiegamento di forze dell’ordine, tra cui la polizia locale con le pattuglie, gli agenti dell’unità Sicurezza Pubblica ed Emergenziale, del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, del V Gruppo Prenestino e Casilino, e altre unità territoriali.

Controlli e verifiche in corso

Oltre ai vigili urbani, erano presenti anche agenti della Polizia di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine sono attive nella periferia Est della Capitale, al Quarticciolo, eseguendo controlli sia nelle strade che all’interno di alcuni alloggi. Gli agenti hanno infatti svolto verifiche congiuntamente con il personale Ater e della Sala Operativa Sociale, entrando in alcune abitazioni per accertamenti.

Il blitz delle forze dell’ordine al Quarticciolo

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.

Sviluppi giuridici

Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.

Attese udienze e testimonianze

Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.

Prospettive future

Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.

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