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Cronaca

“Goal di Notte: Un Viaggio Straordinario tra Calcio e Televisione in 45 Anni di Storia”

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“Goal di Notte: Un Viaggio Straordinario tra Calcio e Televisione in 45 Anni di Storia”

# La Storia di “Goal di Notte”: Un’Icona della Televisione Sportiva

Nel 1979 è iniziata un’epoca che ha rivoluzionato il panorama della televisione sportiva in Italia. “Goal di Notte” è nato come programma di punta, che avrebbe presto conquistato il cuore di milioni di telespettatori. Nello stesso periodo, eventi storici come il calcioscommesse, la vittoria della Nazionale ai Mondiali di Spagna e il trionfo della Roma nel campionato, hanno fatto da cornice all’emozionante avventura televisiva condotta da Michele Plastino, oggi direttore di Radio Sportiva e considerato un vero pioniere del giornalismo sportivo.

La Visione di Michele Plastino

Con un’energia che sfida gli anni, Michele Plastino continua a guardare al futuro. A 74 anni, ricorda con affetto i progetti che hanno caratterizzato la sua carriera, come “Voci nella Notte” e, naturalmente, “Goal di Notte”. La sua passione per il calcio è palpabile: «Essere raccontato dal Messaggero mi fa tornare indietro nel tempo, agli anni di mio padre», afferma con nostalgia. Un amante del calcio a tutto tondo, Plastino si trova spesso a riflettere sull’evoluzione della cultura calcistica, apprezzando sia il metodo di Sacchi che quello di Zeman.

La sua avversione per i termini moderni utilizzati nel linguaggio televisivo è chiara: «Detesto queste nuove nomenclature. Cos’è un ‘quinto’? E se si gioca con quattro, allora quali sono?». La sua critica si estende anche ai termini anglosassoni come “sold out”, facendo un richiamo alla tradizione.

“Goal di Notte”: Un Programma Che Rimane nel Cuore

Ripercorrendo la storia di “Goal di Notte”, Michele Plastino non può fare a meno di menzionare gli amici e i colleghi che hanno condiviso con lui questa avventura. Alcuni, come Vincenzo D’Amico e Agostino Di Bartolomei, non ci sono più. Ricorda anche con un sorriso le visite di vere leggende come Platini e Falcao, che hanno animato le sue interviste notturne. Per Michele, la notte è sempre stata il suo habitat ideale: «Da ragazzo, mia madre diceva che scambiavo il giorno con la notte. Solo in quelle ore mi sento vivo e performo al meglio».

Il seguito di “Goal di Notte” è dovuto, in parte, alla scelta strategica di programmazione, andando in onda dopo il “Dopocena”. Questa scelta lo ha reso un programma di riferimento senza troppa concorrenza.

La Sfida e le Collaborazioni

Michele Plastino ha trascorso tanti anni lavorando con emittenti locali, come TeleRoma 56, sempre impegnato in dibattiti accesi con figure del mondo del calcio e dello spettacolo. Il percorso, tuttavia, non è stato privo di ostacoli. Ha affrontato controversie con dirigenti del calcio, come i Sensi, Cragnotti e Lotito, e ha persino subito minacce da parte di tifosi infuriati: «Ho vissuto sotto scorta per molti anni», racconta con un tono di serenità.

Un Legame Speciale con Napoli

La sua esperienza non si limita soltanto a Roma. Michele ha saputo raccontare anche la passione e l’attesa del primo scudetto del Napoli nel 1987, un evento che ha unito l’intera città. Ricorda con affetto la maratona televisiva di 27 ore dedicata alla Lazio, che stava attraversando un momento difficile. «Mi chiamò persino Dino Viola, il presidente della Roma, per offrirmi il suo supporto», ricorda con emozione.

Una Fuga Verso la Libertà

Molti si domandano perché Plastino abbia scelto di non approdare a televisioni nazionali. «Non saprei spiegartelo. Forse, la libertà di esprimere le mie idee era per me più importante», afferma con orgoglio. La sua risposta a chi lo paragona a Totti è che, per lui, rappresenta più l’idea di Quagliarella, nonostante l’età: «Continuo a fare gol, anche nella mia carriera», dichiara. Con 45 anni di “Goal di Notte” alle spalle, Michele Plastino continua a mantenere viva la sua passione per il calcio e l’informazione, senza segni di cedimento.

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Il pasticciere del Papa: un dolce per San Giorgio e una torta con gelatina di mate per il compleanno.

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Il pasticciere del Papa: un dolce per San Giorgio e una torta con gelatina di mate per il compleanno.

VaticanoGourmet Hai mai immaginato chi prepara i dolci segreti che deliziano il Papa e i suoi ospiti? Scopri l’incredibile storia del pasticciere che nasconde ricette da capogiro!

Il Maestro Dietro le Torte Vaticane

Francesco Maria Ceraolo, un esperto di 50 anni, è il titolare della rinomata pasticceria e gelateria Hedera, situata nel suggestivo Borgo Pio. Con la sua arte meticolosa, ha trasformato semplici ingredienti in capolavori dolciari che hanno conquistato palati esigenti, rendendo ogni evento ufficiale in Vaticano un’esperienza indimenticabile.

I Segreti del Suo Laboratorio

Dal suo laboratorio nascosto tra le vie romane, sono uscite torte e dolci che hanno accompagnato celebrazioni papali e incontri di alto livello. Ma cosa rende queste creazioni così speciali? Forse un tocco di mistero e tradizione che ti farà venire l’acquolina in bocca – non perdere l’occasione di approfondire questo mondo goloso!

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I dialoghi su Dostoevskij e l’Anno Santo che rivelano un legame profondo con la città

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I dialoghi su Dostoevskij e l’Anno Santo che rivelano un legame profondo con la città

Hai mai immaginato i segreti e le conversazioni nascoste tra Papa Francesco e il sindaco di Roma, che hanno cambiato per sempre la Città Eterna? #PapaFrancesco #RomaEterna #GiubileoStraordinario

Il Legame Inaspettato con Roma

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, con la voce carica di emozione, ha rivelato dettagli affascinanti sul suo rapporto personale con Papa Francesco. Parlavamo spesso del Giubileo, ma anche di letteratura, in particolare di Dostoevskij, un autore che il Pontefice adorava profondamente. Nonostante fosse “venuto da lontano”, Papa Francesco non ha mai perso il suo legame con Roma, mostrandosi sempre vicino alla gente, soprattutto ai più fragili. Gualtieri descrive un Papa che guardava negli occhi le persone e provava un amore profondo per la città, incoraggiando tutti a lavorare per il suo bene.

Gli Anni Santi che Hanno Sorpreso Tutti

Dopo l’Anno Santo straordinario tra il 2015 e il 2016, questo era il secondo presieduto da Bergoglio, e chissà quali misteri nascondeva! Il Papa voleva che il Giubileo lasciasse un’eredità positiva per Roma, ripetendolo più volte al sindaco: “Devi lavorare per la città, deve essere ricordata come qualcosa che l’ha resa più bella”. Gualtieri racconta come il Pontefice fosse entusiasta dei grandi cantieri, ma insistesse sempre sui più deboli, rompendo schemi e invitando a dare accoglienza ai senzatetto. Un approccio rivoluzionario che ha ispirato tutti a prendersi cura degli ultimi.

Il Lutto che Ha Scioccato la Capitale

Papa Francesco è scomparso proprio nel giorno del Natale di Roma, il 2778esimo anniversario della fondazione, trasformando una festa in un momento di dramma inaspettato. La città ha sospeso ogni evento per due giorni, con le bandiere a mezz’asta sul Campidoglio. Gualtieri ricorda l’ultimo incontro privato, il 4 gennaio, dove si è discusso di opere giubilari, politiche sociali, sfide ambientali e pace, ma anche di modi per coinvolgere i giovani e i più vulnerabili. E non manca un tocco di leggerezza: il Papa amava scherzare e chiedere notizie della famiglia del sindaco, un dettaglio che ti farà riflettere sul suo carisma unico. Episodi come le sue visite in Campidoglio nel 2019 e nel 2024, dove esortava Roma a essere “città dei ponti, non dei muri”, rivelano un legame profondo e sorprendente.

La Cerimonia che Attira Milioni

Ora, mentre Roma si prepara per un weekend epico con il Giubileo degli Adolescenti e il funerale del Papa, probabilmente sabato mattina, Gualtieri anticipa un’affluenza record. Il Pontefice ha voluto una cerimonia sobria, rompendo con le tradizioni formali, ma con la partecipazione di centinaia di migliaia di persone e leader mondiali. La Capitale dovrà dimostrare ancora una volta la sua organizzazione impeccabile, e chissà quali sorprese emergeranno da questi giorni intensi!

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