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Ha ucciso la moglie durante una crociera gettando il corpo in mare, i giudici: “Belling è crudele e spietato”.

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Ha ucciso la moglie durante una crociera gettando il corpo in mare, i giudici: “Belling è crudele e spietato”.

Sono uscite le motivazioni della sentenza sulla condanna a ventisei anni di carcere per Daniel Belling, l’uomo accusato di aver ucciso la moglie Li Yinglei durante una crociera.

La Ricostruzione dei Fatti

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“È opinione dei giudici che quella notte, dopo l’uccisione in cabina della donna da parte del Belling, si ipotizza per soffocamento o strangolamento, egli si sia liberato del corpo mediante il suo abbandono in mare aperto, insieme alla valigia color argento/arancione appena comperata a Roma”. Questo un passaggio delle motivazioni della sentenza con cui i giudici della prima Corte d’Assise hanno condannato a ventisei anni di reclusione Daniel Belling, l’uomo accusato di aver ucciso sua moglie Li Yinglei durante una crociera. Belling, arrestato mentre stava per tornare in Irlanda insieme ai figli, si trova in carcere da diversi anni. Ha sempre negato di aver ucciso la moglie, che secondo lui o si sarebbe suicidata o sarebbe scomparsa volontariamente, facendo perdere le sue tracce. Il corpo di Yinglei non è mai stato trovato.

“Ove (la donna, ndr) avesse effettivamente maturato l’intenzione di scomparire definitivamente dalla vita quotidiana e dall’ambito familiare dissolvendosi nel nulla ben avrebbe potuto farlo con modalità meno impegnative, sfavorevoli e difficoltose, se non casuali e rocambolesche, persino privandosi della dotazione indispensabile per garantirsi la sopravvivenza”, si legge sempre nelle motivazioni, riportate da Il Corriere della Sera.

I Punti Cruciali della Sentenza

A incidere sulla condanna per Belling – definito dai giudici “crudele e spregiudicato” -, il fatto che l’uomo non abbia sporto denuncia alla scomparsa della moglie. La donna non è stata più vista da nessuno dal 10 febbraio: da lì al 22 febbraio, giorno in cui la crociera è terminata, Belling non si è mai rivolto al personale di bordo per chiedere aiuto. Quando l’hanno fermato, in procinto di tornare con i figli in Irlanda, ha detto che pensava la moglie si fosse allontanata volontariamente. Impossibile dato che la donna non è mai scesa dalla nave. Da lì, la certezza degli inquirenti che Belling l’abbia uccisa e si sia poi liberato del corpo gettandolo in mare aperto.

A far pensare che la donna sia stata uccisa, le numerose denunce per maltrattamenti presentate dalla stessa nei mesi precedenti. Il matrimonio con Belling era in crisi, i due si stavano separando, ed era in corso un’aspra battaglia sul mantenimento dei figli. Dice però chi conosceva Yinglei, che la donna mai sarebbe andata via senza i suoi figli.

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!

In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?

L’occupazione che ha fatto scalpore

Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.

Reazioni e impatti immediati

Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.

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