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Cronaca

Il cielo di Roma sotto la custodia dei carabinieri: vigilanza aerea in azione!

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Il cielo di Roma sotto la custodia dei carabinieri: vigilanza aerea in azione!

Roma Radar: Lo Sguardo Tecnologico sui Cieli della Capitale

Siamo poco prima di mezzogiorno e il sistema avanzato di monitoraggio aereo di Roma, noto come Roma Radar, inizia una nuova operazione. Un elicottero dei carabinieri, decollando dalla base di Pratica di Mare, si dirige verso il centro, più precisamente verso via Della Conciliazione. Dopo soli dodici minuti è già pronto per intervenire sull’emergenza segnalata dalla centrale operativa del Comando provinciale. Nel cuore pulsante di Roma, le forze di sicurezza si mobilitano rapidamente: pattuglie speciali, veicoli del Nucleo radiomobile e stazioni mobili si dirigono verso le zone più critiche. Anche in assenza di sirene, l’esercitazione per garantire la sicurezza del Giubileo è in pieno svolgimento, con strategie riservate da attuare e obiettivi sensibili da monitorare.

Dettagli della Missione

All’azione in via Della Conciliazione è presente le Aliquote di pronto intervento (API), gruppo speciale creato per affrontare emergenze con la massima prontezza. In supporto a queste unità, ci sono anche i militari del GIS, incaricati di un attento monitoraggio focalizzato su Roma e il Vaticano durante il Giubileo. L’elicottero, grazie alla sua operatività, raccoglie informazioni indispensabili per affinare le misure di sicurezza previste.

Monitoraggio e Sicurezza

Il principale obiettivo oggi resta via Della Conciliazione. La sorveglianza è continua, visto l’afflusso di milioni di pellegrini, e ciò richiede un potenziamento delle misure di sicurezza.Il tenente colonnello Gianfranco Romagnano, al comando di un elicottero A109 biturbina, comunica che il raggruppamento di elicotteri di Pratica di Mare sta aggiornando la sua flotta. Accanto alla tradizionale sorveglianza aerea, il Giubileo vedrà un utilizzo intensivo di droni, che saranno impiegati a seconda delle necessità operative.

Le comunicazioni radio si alternano tra emergenze reali e simulazioni. “Le API si stanno spostando tra l’Isola Tiberina e il quartiere ebraico,” riferisce la centrale. L’elicottero sorvola il Tevere, mentre a terra le pattuglie raccolgono informazioni preziose e eseguono controlli. Ogni aspetto è fondamentale per garantire una sensazione di sicurezza elevata tra i cittadini, come sottolinea il comandante Roberto Martina.

Ogni sguardo dal cielo rivela una città in movimento: il Colosseo è testimone di un flusso costante di turisti, e la preparazione di Piazza Venezia per il grande evento è attentamente monitorata. I dettagli vengono analizzati in collaborazione con altre forze dell’ordine, il Viminale e la prefettura. Anche la basilica di San Giovanni è un punto vitale, sempre sotto sorveglianza, con un grande cantiere da ultimare prima della fine dell’anno. “Spostarsi a Santa Maria Maggiore,” è l’ordine che arriva via radio.

Rinforzi in Arrivo

Di fronte a un altro importante luogo papale, è in fase di allestimento un nuovo presidio. Per il Giubileo, il gruppo di Roma riceverà 300 nuove unità militari, rivela il maggiore Roberto Martina. I principali punti turistici e i luoghi simbolici del cristianesimo saranno oggetto di vigilanza costante. Con l’operazione di oggi conclusasi con successo, Roma radar concede il consenso per il rientro alla base, giusto in tempo per l’arrivo di un temporale. L’elicottero atterra in fretta, ma l’equipaggio è già pronto per decollare nuovamente: “In cinque minuti siamo di nuovo in volo.”

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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