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Il Mistero Eterno: Svelare l’Origine Inconclusa della Morte
Gli avvocati difensori dei medici coinvolti nel caso dell’omicidio colposo di Andrea Purgatori hanno sollevato dubbi significativi riguardo alla completezza della perizia sul decesso del giornalista, avvenuto il 19 luglio 2023.
Le Osservazioni della Difesa
Andrea Purgatori (La Presse)
L’avvocato Nicola Madia, legale del cardiologo Guido Laudani, indagato insieme ad altri professionisti, ha dichiarato: “Dall’analisi dei periti emerge una situazione di assoluta incertezza riguardo le cause della morte. Secondo la giurisprudenza consolidata, è fondamentale conoscere con certezza le circostanze del decesso prima di attribuire responsabilità. In questo caso, tale certezza è assente”. Madia critica la perizia medico-legale, sostenendo che non offre spiegazioni chiare sui motivi che hanno portato alla morte di Purgatori.
Continuando, l’avvocato ha affermato: “Non riesco a immaginare come si possa proseguire il procedimento contro il mio assistito, il cardiologo che ha seguito Purgatori. Gli stessi periti hanno dichiarato che l’unica certezza è che Purgatori sarebbe stato affetto da endocardite infettiva, ma hanno anche riconosciuto che, durante l’autopsia, non sono stati trovati batteri nel suo organismo. Dal mio punto di vista, la causa del decesso è da attribuire al gravissimo tumore metastatico in quarta fase e alle complicazioni naturali legate a tale malattia”.
Le Critiche sulla Perizia
La perizia ha evidenziato che i neuroradiologi coinvolti hanno refertato in modo errato gli esami di risonanza magnetica effettuati il 8 maggio 2023 e nei successivi controlli del 6 giugno e dell’8 luglio, riscontrando carenze di competenza e prudenza. In particolare, la valutazione di Laudani viene giudicata insufficiente e responsabile di una serie di errori e mancanze che avrebbero condotto a un peggioramento delle condizioni di Andrea Purgatori.
Secondo quanto indicato dalla perizia della procura, il giornalista sarebbe deceduto per un’endocardite infettiva. Sebbene soffrisse di un tumore polmonare avanzato, si sostiene che un trattamento adeguato con antibiotici avrebbe potuto prolungare la sua vita.