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Cronaca

Il Papa Re: il mistero della sua opposizione ai francesi nella guerra delle chiese

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Il Papa Re: il mistero della sua opposizione ai francesi nella guerra delle chiese

La Rivendicazione della Scalinata di Trinità dei Monti

Recentemente un documento della Corte dei Conti francese ha suscitato un vivace dibattito riguardo alla proprietà della Scalinata di Trinità dei Monti. Questo documento, apparso dopo un’ispezione, sembra affermare che la Francia possa rivendicare la titolarità di questo emblematico monumento. La questione ha sollevato polemiche prevedibili, soprattutto considerando le regole riguardanti l’extraterritorialità.

L’extraterritorialità può derivare sia da trattati internazionali che da accordi tra nazioni sovrane. Un esempio di questo fenomeno sono le ambasciate, le quali godono di alcuni privilegi di immunità nel paese ospitante. Parallelamente, ci sono edifici e chiese, come quelle cedute dal governo italiano al Vaticano tramite i Patti Lateranensi del 1929, che beneficiano di uno status particolare.

Proprietà Francese a Roma

La Francia possiede attualmente a Roma circa 130 appartamenti che affitta, ma, è importante notare, questi non godono di status extraterritoriale. Anche le cinque chiese “francofone” situate nella capitale (Trinità dei Monti, San Luigi dei Francesi, Sant’Ivo dei Bretoni, San Nicola dei Lorenesi e Santi Claudio e Andrea dei Borgognoni) non sono extraterritoriali. La sede dell’Ambasciata, Palazzo Farnese, pur essendo affittata simbolicamente alla Francia nel 1936 per 99 anni, non gode di tale immunità, se non per il fatto che non può essere soggetta a perquisizioni da parte delle forze dell’ordine italiane.

In passato, quando il Papa era anche sovrano, non venne mai riconosciuta alcuna extraterritorialità a favore della Francia, nemmeno per le chiese nazionali come Trinità dei Monti.

Le Chiese Nazionali e gli Accordi con il Vaticano

Molte “chiese nazionali” erano presenti nella Roma papale, ma nessuna di esse godeva del diritto all’extraterritorialità. Ulteriori complessi ecclesiastici legati a varie province italiane non possedevano tale privilegio. Con i Patti Lateranensi, l’Italia ha ceduto 16 aree alla Santa Sede, inclusi edifici significativi come la Cancelleria e il Sant’Uffizio, ma non tutte le chiese italiane godono di questo status.

Anche luoghi storici celebri, come la Santa Casa di Loreto, Sant’Antonio a Padova e il complesso di Assisi, non beneficiano dell’extraterritorialità. A Roma, sono sotto la competenza diretta dello Stato alcuni immobili di grande importanza, tra cui istituti e collegi, ma la Scalinata di Trinità dei Monti rimane saldamente italiana.

Risposte e Minacce di Ritorsione

In risposta alle argomentazioni francesi, alcune minacce di rappresaglia sono emerse, come la richiesta di recupero di opere d’arte detenute dal Louvre. È importante sottolineare che opere come la “Gioconda”, portata in Francia e venduta al re Francesco I, sono a tutti gli effetti di proprietà francese. Altre opere d’arte, come “Le Nozze di Cana” di Paolo Caliari, provenienti da Venezia, seguono la stessa sorte.

Per chi visita Roma, la Scalinata di Trinità dei Monti rimane un simbolo di bellezza, accessibile a tutti, un luogo storico dove il passato di Giacomo Casanova e la musica del cardinale Acquaviva continuano a risuonare nel tempo. La realtà è chiara: tali rivendicazioni non mutano lo status giuridico del monumento, che resta italiano fino a nuove decisioni da parte dello Stato.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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