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Il reclamo presentato dalla madre

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Il reclamo presentato dalla madre

Manuel Pignatelli è stato trovato morto nel carcere di Frosinone lo scorso 12 maggio. In seguito alla denuncia presentata dalla madre e dalla sorella, è stato aperto un fascicolo per omicidio.

Mistero sulla morte di Manuel Pignatelli

Immagine di repertorio

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È stato aperto un fascicolo sulla morte di Manuel Pignatelli, il detenuto di 34 anni trovato morto nel carcere di Frosinone lo scorso 12 maggio. S’indaga per omicidio – al momento contro ignoti – e sono stati disposti accertamenti irripetibili per fare piena luce su un decesso le cui circostanze sono ancora da chiarire. A chiedere di indagare sul caso sono state la madre e la sorella del 34enne, assistite dall’avvocato Emanuele Carbone, che sin dall’inizio hanno evidenziato anomalie nella morte di Pignatelli. Il detenuto stava scontando un residuo di pena di alcuni mesi dopo essere stato in un centro di recupero per persone tossicodipendenti. Sul corpo è stata quindi disposta l’autopsia, in modo da chiarire le cause della morte del 34enne.

Famiglia in cerca di verità

Manuel Pignatelli aveva avuto problemi di tossicodipendenza ma, secondo quanto dichiarato dalla famiglia, li aveva risolti. Una volta terminato il periodo di ricovero in un centro per tossicodipendenti era tornato in carcere, dove doveva scontare un residuo di pena. Pochi mesi, dopo i quali sarebbe uscito. La mattina del 12 maggio però, alla madre è arrivata la tragica telefonata: il figlio era stato trovato morto nella sua cella.

La donna e le sue sorelle credono sia successo qualcosa e che la sua morte sia stata provocata da qualcuno. Per questo da mesi chiedono siano effettuati ulteriori accertamenti per spiegare cosa sia accaduto a Manuel, e fare piena luce sulla vicenda. La procura ha aperto un’indagine per omicidio in modo da poter effettuare tutti gli esami possibili e capire se effettivamente il giovane sia deceduto per mano di terzi.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

Un incontro tra ex compagni si è trasformato in un incubo per una 34enne di Primavalle, aggredita dal suo ex compagno, un 34enne cubano, che ha tentato di colpirla al volto con un coltello da cucina. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile per tentato omicidio.

Un ritorno inaspettato

La vicenda ha avuto luogo domenica scorsa dopo che la coppia si era rivista dopo mesi di separazione. Nonostante l’uomo soffra di alcolismo, sembrava comportarsi normalmente durante la cena. Tuttavia, una volta a casa, la situazione è degenerata: dopo insulti legati a gelosie, ha cercato di ferirla con un coltello di 38 centimetri. La donna, reagendo in autodifesa, ha parato il colpo ma ha riportato una ferita alla mano destra.

Intervento delle forze dell’ordine

Subito dopo l’aggressione, la 34enne ha contattato il 112. All’arrivo dei Carabinieri, l’aggressore era ancora in cucina con il coltello in mano, mentre la vittima si era rifugiata da una vicina. Il 34enne è stato disarmato e arrestato, con l’arma confiscata. È stato portato nel carcere “Regina Coeli” e nei suoi confronti è stato emesso un divieto di dimora nel comune di Roma. La donna, medicata, è stata trasportata all’ospedale Sant’Eugenio, dove le sue condizioni non sono risultate gravi.

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