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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

Un tragico incidente è avvenuto ieri nel lago di Castel Gandolfo, dove due giovani ventenni hanno perso la vita cercando di salvarsi a vicenda. I ragazzi, originari del Burkina Faso e ospiti del centro di accoglienza ‘Mondo Migliore’, erano in un pomeriggio che doveva essere spensierato e si è trasformato in tragedia.

La Dinamica dell’Incidente

Secondo il racconto del terzo ragazzo sopravvissuto, i tre giovani avevano noleggiato un pedalò per fare un giro sul lago. A trenta metri dalla riva, uno dei tre è finito in acqua: non è chiaro se sia caduto accidentalmente o si sia tuffato volontariamente. Tuttavia, è rimasto immediatamente in difficoltà, forse a causa della corrente e dei mulinelli.

Quando ha visto il suo amico scomparire in acqua, il secondo giovane non ha esitato e si è lanciato in acqua vestito nel tentativo di salvarlo, ma anche lui è scomparso. Il terzo ragazzo, rimasto sul pedalò, ha assistito impotente alla scena. Ha quindi preso il pedalò ed è tornato a riva per lanciare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Gandolfo e i Vigili del Fuoco con sommozzatori, che hanno recuperato le salme dei due giovani dopo due ore di ricerche, a una profondità di dieci metri. Le salme sono state trasferite nella camera mortuaria del Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia.

Le Indagini

Sull’incidente indagano i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l’accaduto, anche se la dinamica sembra ormai chiara. Data la sua pericolosità, il lago di Castel Gandolfo non è balneabile in luoghi così a largo, dove si trovavano i ragazzi. I militari stanno cercando di verificare se siano state rispettate tutte le condizioni di sicurezza.

L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza di seguire le norme di sicurezza, soprattutto in luoghi dove la balneazione è vietata per motivi legati alla pericolosità dell’acqua. È cruciale adottare tutte le misure necessarie per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

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Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.

Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.

Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

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Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

Un incontro tra ex compagni si è trasformato in un incubo per una 34enne di Primavalle, aggredita dal suo ex compagno, un 34enne cubano, che ha tentato di colpirla al volto con un coltello da cucina. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile per tentato omicidio.

Un ritorno inaspettato

La vicenda ha avuto luogo domenica scorsa dopo che la coppia si era rivista dopo mesi di separazione. Nonostante l’uomo soffra di alcolismo, sembrava comportarsi normalmente durante la cena. Tuttavia, una volta a casa, la situazione è degenerata: dopo insulti legati a gelosie, ha cercato di ferirla con un coltello di 38 centimetri. La donna, reagendo in autodifesa, ha parato il colpo ma ha riportato una ferita alla mano destra.

Intervento delle forze dell’ordine

Subito dopo l’aggressione, la 34enne ha contattato il 112. All’arrivo dei Carabinieri, l’aggressore era ancora in cucina con il coltello in mano, mentre la vittima si era rifugiata da una vicina. Il 34enne è stato disarmato e arrestato, con l’arma confiscata. È stato portato nel carcere “Regina Coeli” e nei suoi confronti è stato emesso un divieto di dimora nel comune di Roma. La donna, medicata, è stata trasportata all’ospedale Sant’Eugenio, dove le sue condizioni non sono risultate gravi.

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