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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

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Il secondo giovane che ha perso la vita tentando di salvare un amico.

Un tragico incidente è avvenuto ieri nel lago di Castel Gandolfo, dove due giovani ventenni hanno perso la vita cercando di salvarsi a vicenda. I ragazzi, originari del Burkina Faso e ospiti del centro di accoglienza ‘Mondo Migliore’, erano in un pomeriggio che doveva essere spensierato e si è trasformato in tragedia.

La Dinamica dell’Incidente

Secondo il racconto del terzo ragazzo sopravvissuto, i tre giovani avevano noleggiato un pedalò per fare un giro sul lago. A trenta metri dalla riva, uno dei tre è finito in acqua: non è chiaro se sia caduto accidentalmente o si sia tuffato volontariamente. Tuttavia, è rimasto immediatamente in difficoltà, forse a causa della corrente e dei mulinelli.

Quando ha visto il suo amico scomparire in acqua, il secondo giovane non ha esitato e si è lanciato in acqua vestito nel tentativo di salvarlo, ma anche lui è scomparso. Il terzo ragazzo, rimasto sul pedalò, ha assistito impotente alla scena. Ha quindi preso il pedalò ed è tornato a riva per lanciare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Castel Gandolfo e i Vigili del Fuoco con sommozzatori, che hanno recuperato le salme dei due giovani dopo due ore di ricerche, a una profondità di dieci metri. Le salme sono state trasferite nella camera mortuaria del Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia.

Le Indagini

Sull’incidente indagano i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l’accaduto, anche se la dinamica sembra ormai chiara. Data la sua pericolosità, il lago di Castel Gandolfo non è balneabile in luoghi così a largo, dove si trovavano i ragazzi. I militari stanno cercando di verificare se siano state rispettate tutte le condizioni di sicurezza.

L’episodio evidenzia ancora una volta l’importanza di seguire le norme di sicurezza, soprattutto in luoghi dove la balneazione è vietata per motivi legati alla pericolosità dell’acqua. È cruciale adottare tutte le misure necessarie per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

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La crisi della Chiesa che nessuno ha il coraggio di dire. I numeri parlano chiaro

Ieri a Roma c’è stato il funerale di Papa Francesco.

Tanti i capi di stato e le famiglie reali che hanno partecipato a San Pietro per le esequie di Papa Bergoglio, rappresentante della religione più importante del mondo.

Ma i numeri parlano chiaro: infatti, nonostante la folla numerosa, bisogna evidenziare come la chiesa romana abbia delle grandi problematiche al suo interno: dalla crisi delle vocazioni, alla diminuzione dei fedeli che, anno dopo anno, diventano sempre di meno.

La crisi delle fede cristiana in Europa

In Europa la religione cristiana è in netto calo. Le migrazioni di cittadini da paesi non cristiani, che spesso sono di religione musulmana, sta cambiando la mappa dei fedeli nel vecchio continente.

Anno dopo anno, vuoi anche il calo demografico, i musulmani in Italia aumentano. Giusto per chiarare attraverso i dati, rispetto ai funerali di Giovanni Paolo II nel 2005 – dove accorsero 3 milioni di persone – ieri per papa Bergoglio ce n’erano dieci volte di meno, ovvero 250.000.

La chiesa è in difficoltà e di questo bisogna prenderne atto. Non si può far finta di nulla.

Il compito del nuovo pontefice sarà soprattutto quello di lavorare sodo per riportare una guida spirituale a Roma e in Europa, dove il numero di fedeli cristiani è in netto calo rispetto ai musulmani, che oltre a essere più partecipi sono sempre di più di più.

Non è un discorso politico e nemmeno di parte, ma solo constatare come il mondo cambia e con esso anche il credo religioso delle nostre città. Evidenziare come il cristianesimo in Europa e nel mondo stia diventando sempre meno influente è un atto dovuto, che deve far riflettere soprattutto per dei ragionamenti a lungo termine.

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

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Attivisti di Extinction Rebellion invadono il Colosseo citando le parole del Papa per la loro protesta eco-radicale

ClimaInRibellione: Attivisti di Extinction Rebellion hanno invaso il Colosseo di Roma con un messaggio shockante ispirato a Papa Francesco, e potresti non credere a cosa è successo dopo!

In una mossa audace che ha catturato l’attenzione di tutti, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno occupato il Colosseo, uno dei simboli più iconici di Roma, per diffondere un appello urgente contro il cambiamento climatico. Utilizzando le parole del Pontefice per amplificare il loro messaggio, questa protesta ha trasformato un sito storico in un palcoscenico globale di sensibilizzazione, lasciando i passanti a chiedersi: quanto è vicina la crisi ambientale alla nostra porta?

L’occupazione che ha fatto scalpore

Gli attivisti hanno strategicamente scelto il Colosseo per la sua visibilità mondiale, esibendo striscioni e slogan che riecheggiano le parole di Papa Francesco sul rispetto per il pianeta. “Laudato si'”, il celebre documento papale, è stato al centro della loro azione, ricordando a tutti che il tempo stringe per agire contro il riscaldamento globale. Testimoni oculari hanno descritto scene di tensione e ammirazione, con la folla che si è radunata per osservare l’evento in diretta.

Reazioni e impatti immediati

Le autorità locali e i responsabili del sito hanno risposto rapidamente, ma l’eco della protesta si è diffusa sui social media, generando dibattiti accesi. Con migliaia di condivisioni e commenti, questa iniziativa ha sollevato domande sul futuro delle manifestazioni ambientali: è solo l’inizio di una serie di azioni più audaci? Mentre il mondo osserva, l’impatto di questa occupazione potrebbe ispirare altri a unirsi alla causa, rivelando quanto il clima sia diventato un tema irrinunciabile.

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