Cronaca
“Il Volto del Futuro Beato: Il Libano Accoglie i Resti in un Volo da Roma, in Cerca di Miracoli”

# Il Ritorno del Cardinale Agagianian in Libano
I resti mortali del cardinale Agagianian, una figura venerata e influente nella storia della Chiesa, saranno traslati da Roma al Libano. Questo spostamento segna un momento di grande considerazione per la comunità armena e per i cristiani libanesi in generale. La teca che contiene i suoi resti, adeguatamente sigillata dalla Santa Sede, è attualmente custodita nella chiesa armena di San Nicola di Tolentino e sarà soggetta a una serie di controlli prima della partenza su un volo verso Beirut. Un gruppo di ecclesiastici armeni accompagnerà il feretro per garantire che il trasferimento avvenga in modo rispettoso e solenne.
Un Evento di Rilevanza Spirituale
Il Patriarca degli armeni cattolici, Raffaele Minassian, si farà carico della supervisione delle operazioni all’aeroporto. È stato lui a sostenere convintamente il trasferimento della salma di Agagianian a Beirut, dopo aver avviato nel 2021 il processo di beatificazione del cardinale presso il Vaticano. Prima di stabilirsi a Roma, il cardinale Agagianian ha trascorso un periodo significativo della sua vita in Libano, dove è deceduto nel 1971.
A Beirut, il corpo sarà accolto da un ministro libanese e da altre figure di spicco, sia politiche che religiose. Il Patriarca Minassian sottolinea l’importanza di questo evento come un’opportunità cruciale di unione tra i libanesi, al di là delle loro differenze religiose, fungendo da catalizzatore per la coesione nazionale e il dialogo interconfessionale. Minassian spera che il ritorno del cardinale possa risolvere le attuali fratture tra i cristiani libanesi, che ostacolano l’elezione di un nuovo presidente.
Un Messaggio di Unità e Rinnovamento
Minassian interpreta il ritorno del cardinale Agagianian come una possibilità unica di rinnovare la fede all’interno del Libano e rafforzare i legami tra le varie confessioni presenti nel paese. Secondo una nota di Vatican News, Agagianian, con la sua vita consacrata all’esempio di grazia, ha il potere di ispirare i cuori in questi tempi turbolenti, contrassegnati da complesse sfide morali e dottrinali.
Nato nel 1895 nell’odierna Georgia, Agagianian ha studiato a Roma e, nel 1937, è stato eletto patriarca della Chiesa cattolica armena con il nome di Gregorio Pietro XV. In seguito, Pio XII lo ha nominato cardinale e Giovanni XXIII lo ha scelto come Prefetto di Propaganda Fide nel 1960. Durante il Conclave del 1963, Agagianian è stato tra i candidati papabili, e Paolo VI lo ha designato come moderatore al Concilio Vaticano II.
In sintesi, il trasferimento dei resti del cardinale Agagianian in Libano non rappresenta semplicemente un cambiamento di sede, ma un gesto spirituale e strategico volto a rinvigorire la fede e promuovere l’unità tra i cristiani libanesi, all’interno di uno scenario di notevole divisione.
Cronaca
Remigration al Colosseo. La protesta di Casa Pound contro l’immigrazione

È notizia di pochissimi minuti fa come riporta il sito dell’Ansa.
Uno striscione bianco, lungo circa 10 metri srotolato al Colosseo con la scritta remigration rivendicato da CasaPound.
L’azione è stata rivendicata «per ribadire che l’unica soluzione a immigrazione, degrado e insicurezza è la remigrazione totale e senza compromessi degli irregolari», precisa CasaPound.
Come dar torto al movimento che, al di là delle appartenenze politiche, pone l’attenzione sul tema dell’immigrazione incontrollata che la causa di tantissimi problemi.
Cronaca
Arrestato un eritreo di 29 anni per violenza sessuale su due donne alle stazioni di Roma

Ha cercato di violentare delle donne nelle stazioni di Roma. E per questo – dopo indagini lampo – è stato arrestato: i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne originario dell’Eritrea, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale continuata e lesioni personali ai danni di due donne.
Violenza sessuale alle stazioni di Roma
Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono scattate all’alba del 18 marzo, a seguito di una richiesta di aiuto al 112 da parte di una donna, in via Camasena, nei pressi della Stazione ferroviaria Roma Tiburtina. La vittima ha raccontato ai militari che, intorno alle ore 5 del mattino, era stata avvicinata da un uomo con la scusa di chiederle una sigaretta e che quest’ultimo l’avrebbe afferrata per il polso e per il collo, per poi spingerla e immobilizzarla a terra con la forza del proprio peso, iniziando a baciarla. La donna è riuscita a divincolarsi colpendolo a calci e strappandogli dei capelli, costringendolo così alla fuga. La donna, soccorsa, ha riportato delle lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima e alle testimonianze raccolte da alcune persone che si sono affacciate alla finestra dopo aver sentito le urla, i Carabinieri hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo a ricostruire l’interno percorso dell’uomo attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. È stato quindi accertato che, subito dopo l’aggressione, si era diretto verso la Stazione Tiburtina, dove è stato ripreso chiaramente in volto dalle telecamere mentre tentava di salire a bordo di un treno ad alta velocità diretto a Venezia, ma sarebbe poi stato fatto scendere dal personale di bordo.
L’altra violenza
Nel pomeriggio dello stesso giorno, una donna e una sua amica hanno denunciato un episodio analogo, avvenuto in via dei Dauni, nei pressi della Stazione di Roma Termini. Anche in questo caso, le donne hanno denunciato che l’uomo si sarebbe avvicinato con la scusa di chiedere qualcosa e avrebbe cercato di bloccare e baciare una delle due, venendo però respinto grazie all’intervento dell’amica. Le due donne, dopo essersi accorte che l’uomo le aveva seguite fino a casa, notando che era rimasto ancora nei pressi della loro abitazione, hanno contattato il 112 e, grazie ad un’accurata descrizione dell’uomo, i Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo in via Tiburtina Antica, mentre indossava ancora gli indumenti della mattinata.
Le dinamiche ricostruite per entrambi gli episodi hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, sia mediante le immagini di videosorveglianza, sia nelle denunce sporte dalle vittime. Decisivo è stato anche il riconoscimento degli abiti indossati e il fatto che lo stesso operasse con il volto parzialmente coperto dal cappuccio del giubbotto. I Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, lo hanno quindi sottoposto a fermo, che è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lui la misura della custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli. Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.
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