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Cronaca

Incontro Empatico: Unione e Solidarietà per Giovani con Disabilità

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Incontro Empatico: Unione e Solidarietà per Giovani con Disabilità

Un’importante iniziativa di solidarietà è stata realizzata da “La Piccola Famiglia” al Circolo Aniene, dove si è svolta una giornata dedicata alla raccolta fondi a favore dei giovani con disabilità. L’associazione, fondata da Saverio Severini, ha visto un’ampia partecipazione da parte della comunità.

Più di mille persone hanno affollato l’evento, contribuendo a renderlo un grande successo e dimostrando che la notorietà dell’associazione va oltre i confini della capitale italiana. “La Piccola Famiglia” non si limita ad assistere le famiglie in difficoltà; ogni anno organizza un pellegrinaggio. Un treno, che parte da Reggio Calabria, attraversa città significative dell’Italia, portando con sé un gruppo variegato di volontari, medici, infermieri, sacerdoti e giovani fino al Santuario della Madonna di Lourdes. Questo viaggio non rappresenta solo la speranza, ma incarna anche i valori di fede, solidarietà e fratellanza tra i partecipanti.

Una Manifestazione di Impegno Sociale

La straordinaria partecipazione di oltre milla persone testimonia il crescente influsso dell’associazione. Le manifestazioni messe in piedi da “La Piccola Famiglia” vanno oltre il concetto di semplice beneficenza; costituiscono vere e proprie occasioni di condivisione e impegno civico che rinsaldano il senso di comunità.

L’iniziativa di raccogliere fondi per i giovani con disabilità ha riscosso un’accoglienza calorosa tra i partecipanti, che hanno risposto con entusiasmo all’evento. La grande affluenza mette in luce l’importanza e la validità delle attività promosse dall’associazione.

Un Pellegrinaggio di Speranza e Fraternità

Il treno organizzato da “La Piccola Famiglia” assume ogni anno un significato profondo di unità e speranza. Il viaggio, che parte da Reggio Calabria per arrivare a Lourdes, coinvolge individui di varie professioni e background, tutti motivati dall’intento di fornire supporto. Non si tratta soltanto di un pellegrinaggio spirituale, ma di un autentico percorso di crescita interiore, che fortifica le relazioni e diffonde i valori di generosità e comunità.

Il pellegrinaggio è aperto a chiunque desideri unirsi, e ogni anno attira una vasta gamma di giovani, medici e volontari, tutti spinti dalla comune volontà di aiutare chi si trova in difficoltà.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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