Attualità
Incontro Riservato: Luce Sulla Commissione Orlandi Gregori e la Famiglia di Mirella

Richiesta di Segretezza per la Seduta della Commissione
In merito ai casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, l’avvocato della famiglia Gregori ha avanzato la richiesta di secretare la seduta della commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di scomparsa. L’avvocato è stato convocato per fornire il suo contributo al riguardo.
Separare le Storie di Gregori e Orlandi
Pochi giorni prima dell’audizione, l’avvocato Gentile ha comunicato all’agenzia Ansa che intendeva chiedere la separazione dei due casi. “Queste sono due vicende distinte,” ha spiegato, sottolineando che il caso di Mirella ha una verità più accessibile e riconducibile a un determinato contesto sociale. Maria Antonietta, sorella di Mirella, ha sostenuto pienamente la posizione del legale, confermando che questa teoria è stata condivisa per lungo tempo.
L’avvocato ha descritto il doppio mondo di Mirella, suddiviso tra la vita scolastica e le amicizie, e il secondo incentrato sulla sua relazione con Sonia De Vito, che era fidanzata con un ragazzo più grande.
Indagini sulla Cassetta di Chi l’ha Visto
In precedenti audizioni, la commissione ha ascoltato non solo la sorella di Mirella, ma anche Sonia De Vito e suo marito. Fin dall’inizio, Maria Antonietta ha esortato a esplorare ulteriormente la pista legata a Sonia, incoraggiandola a fornire eventuali segnalazioni utili alla ricerca della verità.
La testimonianza del marito di Sonia, durante l’audizione, ha sollevato interrogativi, poiché le sue dichiarazioni sembrano contraddirsi rispetto a quanto affermato in passato. Egli ha sostenuto di non essere mai stato interrogato fino a tre decenni dopo la scomparsa, nonostante i documenti ufficiali dicano diversamente. Un fatto che ha suscitato il sospetto degli inquirenti, i quali vogliono investigare ulteriormente.
Possibili Nuove Vie di Indagine
Nonostante il mistero che circonda il ruolo di Sonia e suo marito, è emersa una nuova pista. Il marito di Sonia ha suggerito che l’evento tragico potrebbe essere connesso a situazioni avvenute nel condominio dove abitava Mirella. Tuttavia, si è detto perplesso sul perché non siano state condotte indagini approfondite in quel contesto.
Sonia De Vito è stata ascoltata riservatamente; in seguito alla scomparsa di Mirella, ha interrotto i legami con la famiglia di quest’ultima. Ha anche accennato a una riflessione inquietante: “Poteva essere io, poteva toccare a me”.
In aggiunta, è emersa un’altra testimonianza da parte di una compagna di Mirella, la quale ha rivelato che poco prima della scomparsa, il marito di Sonia avrebbe fatto avances nei confronti di Mirella, ricevendo però un rifiuto.
Un Legame Sottile tra i Due Casi?
Questa serie di eventi potrebbe non solo arricchire le indagini, ma anche rafforzare la richiesta dell’avvocato Gentile di considerare i due casi separatamente. Anche il giornalista Gianni Sarrocco, durante la sua audizione, ha espresso la sua convinzione che le due scomparse non avessero legami diretti, riconoscendo l’esistenza di due realtà distinte.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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