Attualità
Ingiustizia nell’ombra: la condanna per traffico di esseri umani.

Arresto di un Latitante Ricercato
I carabinieri hanno recentemente arrestato un uomo di 46 anni, destinatario di un mandato di arresto europeo, con una condanna di 11 anni e 6 mesi per tratta di esseri umani. L’individuo, identificato come Claudiu Grecu, è stato portato nel carcere di Regina Coeli a Roma, dove ora è sotto la custodia delle autorità giudiziarie italiane. Questa operazione si configura come un passo necessario per avviare le procedure di estradizione verso la Romania, suo paese di origine.
Collaborazione tra Autorità Italiane e Rumene
L’operazione di arresto di Grecu è il risultato di un’azione coordinata tra le forze dell’ordine italiane e quelle rumene. Il mandato d’arresto europeo era stato emesso dal tribunale di Dolj in Romania. Gli agenti del Nucleo Investigativo di Roma, in sinergia con l’Ufficio dell’Addetto agli Affari Interni, sono stati fondamentali nel rintracciarlo in tempi rapidi. Grazie a una collaborazione efficace e tempestiva, Grecu è stato catturato in meno di sei ore dall’emissione del mandato.
Accuse di Tratta di Esseri Umani
Le accuse mosse contro Claudiu Grecu sono gravissime. Marginalizzando i dettagli di quanto riportato da alcune testate rumene e dalle dichiarazioni dell’IPJ Dolj, risulta che l’uomo avrebbe costretto una giovane di 17 anni a prostituirsi. Gli abusi si sarebbero verificati tra il 2012 e il 2019, periodo in cui Grecu ha convinto la vittima a emigrare in Italia promettendole opportunità lavorative, ma l’ha invece ridotta in schiavitù. Altri casi simili sono emersi, indicando che anche altre donne potrebbero aver subito la stessa sorte. Il portavoce dell’IPJ Dolj, Cristian Grigorescu, ha confermato che le procedure legali necessarie per l’esecuzione del mandato sono attualmente in corso.
Prospettive Future
Con l’arresto di Grecu, le autorità romene e italiane sperano di dare una risposta giuridica adeguata ai crimini di tratta di esseri umani, un problema complesso che colpisce molte nazioni. La collaborazione internazionale sarà cruciale per garantire giustizia per le vittime e per prevenire ulteriori atti di violenza e sfruttamento. È aspettativa di tutti che questo caso serva anche da monito per affrontare con serietà il tema della tratta e della protezione dei più vulnerabili.
Attualità
Incendio e furgoni in fiamme durante la rapina a Commercity con chiodi sulla strada per fermare la polizia

Maxi colpo nella sede della ditta di trasporti internazionali ‘Edgar’ nel complesso commerciale di ‘Commercity’. Una banda di rapinatori ha portato via materiale informatico, per un valore ancora da quantificare.
Rapina e incendio a Roma
Una rapina con incendio ha svegliato il quartiere Portuense a Roma. Il colpo è avvenuto prima dell’alba di oggi, lunedì 24 febbraio, in viale Alexandre Gustave Eiffel. Gli agenti della polizia di Stato stanno cercando di risalire all’identità dei rapinatori, che sono entrati all’interno della sede della ditta ‘Edgar’. Ancora da quantificare il bottino trafugato: si tratta di computer e altro materiale informatico ed elettronico, che probabilmente verrà rivenduto illegalmente.
Dinamica dell’evento
Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi hanno fatto irruzione intorno alle ore 5, portando via tutto ciò che sono riusciti a prendere. Per guadagnarsi la fuga, hanno bloccato la strada con almeno cinque veicoli tra furgoni e auto, incendiandoli poi. Inoltre, hanno cosparso la carreggiata con dei chiodi, complicando ulteriormente l’inseguimento da parte della polizia.
Indagini in corso
Fortunatamente non ci sono stati feriti. I rapinatori sono riusciti a scappare, ma al momento non è chiaro da quante persone fosse formata la banda. Sul posto è intervenuto il personale dei vigili del fuoco di Roma per spegnere l’incendio, che ha distrutto completamente i veicoli. Gli agenti della polizia di Stato hanno iniziato gli accertamenti di rito, ascoltato testimoni e acquisito le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, continuando le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica per identificare i responsabili del colpo.
Attualità
Un uomo è stato investito e ucciso sulle strisce pedonali, il patteggiamento per un 19enne è stato respinto.

A un diciannovenne è stata respinta la richiesta di patteggiamento a tre anni e sei mesi di reclusione per l’omicidio stradale di un settantenne, investito da un motorino a Montesacro. Ora si valuta se procedere con un processo ordinario o abbreviato.
Il giudice dell’udienza preliminare ha rigettato la richiesta, dopo che il giovane aveva travolto l’uomo mentre camminava sulle strisce pedonali, nella notte del 2 dicembre 2023. L’incidente è avvenuto tra viale Carnaro e via Peralba a Roma. Successivamente, il settantenne è deceduto per le gravi ferite riportate; il giovane è accusato di omicidio stradale e ricettazione. Difeso dall’avvocato Viviana Carracciolo, ora il giovane dovrà decidere se optare per il rito abbreviato o quello ordinario. La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Daniele Bocciolini, si è costituita parte civile.
Secondo le indagini, al momento del sinistro, il settantenne stava attraversando la strada quando è stato travolto dal motorino, che il giovane aveva rubato. Dopo l’incidente, l’imputato ha abbandonato il veicolo e non si è fermato per prestare soccorso. Sul posto è intervenuta un’ambulanza, ma le condizioni dell’anziano erano disperate e, nonostante gli sforzi medici, è deceduto alcune ore dopo.
Il motorino, un Piaggio Liberty, era risultato rubato il 16 ottobre 2023. Il giovane non era solo al momento dell’incidente; dopo aver abbandonato il motorino insieme a un’altra persona, si sono dati alla fuga, presentandosi spontaneamente in Commissariato solo alcuni giorni dopo per autodenunciarsi.
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