Cronaca
“Intrigo Rom: Il Codice Nascosto Dietro la Porta del Crimine!”
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Tentativo di Furto e Tragedia a Monteverde Vecchio
La recente vicenda di un tentato furto in un appartamento di Monteverde Vecchio ha assunto toni drammatici, a causa della morte del cane della famiglia. Le indagini degli inquirenti puntano il dito contro una banda di rom, che sembra essere collegata all’incidente.
Incisioni Sospette sulla Porta
Nella mattinata di ieri, i proprietari della casa hanno notato delle incisioni sulla loro porta d’ingresso, un segnale rivelatore di un “codice” utilizzato dai ladri prima di agire. Queste incisioni fornivano indicazioni sulla presenza di un sistema di allerta e sugli orari in cui la famiglia era solita uscire. Venerdì scorso, i malviventi hanno tentato di scalare la palazzina, approfittando della terrazza al sesto piano, dove hanno incrociato il cane della famiglia, Ricky, un cocker spaniel inglese di 12 anni.
Il Triste Epilogo di Ricky
Con l’attivazione dell’allarme e la consapevolezza di aver fallito il colpo, i ladri avrebbero potuto decidere di rapire il cane come strategia per ottenere un riscatto. Durante la fuga, però, Ricky è purtroppo caduto da un’altezza di oltre 12 metri. La famiglia, avvisata dal sistema di sicurezza attraverso un sms, è rientrata a casa pochi minuti dopo, ma la loro speranza che il cane fosse semplicemente scappato si è ben presto trasformata in angoscia. Solo dopo diverse ore di ricerche, un vicino ha trovato il corpo di Ricky sulla terrazza del primo piano.
Le Indagini in Corso
La denuncia, presentata presso il commissariato di Monteverde di via Felice Cavallotti, ha dato inizio a un’indagine per “uccisione di animale”. Gli agenti stanno esplorando diverse piste e l’ipotesi prevalente è che i ladri, dopo aver abbandonato il furto, avessero progettato di portare via il cocker. Tuttavia, la scarsità di prove rende il caso particolarmente complesso. La famiglia ha lanciato un appello ai cittadini: “Chiunque abbia notato qualcosa di strano la mattina del 13 settembre, tra le 9 e le 10, tra via Giacinto Carini e via Francesco Saverio Sprovieri, è pregato di contattare la polizia per aiutarci a identificare i responsabili.”
La Reazione della Famiglia e dell’AIDA
Le emozioni dei proprietari del cane sono forti. “Dopo aver visto i segni sulla porta, abbiamo intuitivamente capito che eravamo stati presi di mira da ladri che avevano già tentato di entrare in altre case”, ha spiegato la padrona di Ricky. In un momento di grande dolore, la famiglia spera sinceramente che qualcuno possa fornire informazioni utili, anche se riconoscono la difficoltà nel risalire agli autori del crimine. L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) ha deciso di intervenire, offrendo una ricompensa di 5.000 euro per chiunque possa dare indicazioni utili all’indagine. “È incredibile ricevere così tanta solidarietà. Ricky era un animale indifeso, una vittima innocente, e speriamo che venga fatta giustizia”, concludono i familiari, mentre si battono affinché i colpevoli paghino per il loro gesto.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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