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“La crisi finanziaria: il peso di Rocca e Meloni sul nostro portafoglio”
<h2>Roma e la Crisi del Trasporto Pubblico: Le Difficoltà di Atac
Il Comune di Roma si trova ad affrontare una situazione critica riguardante il trasporto pubblico. La sfida consiste nell’equilibrare la necessità di aumentare i costi dei biglietti Atac o, in alternativa, eliminare le agevolazioni esistenti per categorie vulnerabili come anziani e studenti. Questo dilemma sorge in seguito a una carenza di fondi essenziali per sostenere i servizi di trasporto nella Capitale. Attualmente, il deficit annuo ammonta a 22 milioni di euro per un periodo di tre anni, importo che l’amministrazione deve reperire con urgenza, soprattutto in vista del Giubileo.
Origine del Deficit: Chi Contribuisce al Finanziamento di Atac
Il Piano Economico Finanziario di Atac si basa per il 60% sui fondi erogati dal Comune di Roma. Un tempo, il finanziamento si componeva equamente di tre fonti: un terzo dal Campidoglio, un terzo dai ricavi dei biglietti e un terzo dal Fondo Nazionale Trasporti. Quest’ultimo, tuttavia, non ha ricevuto aggiornamenti da anni e non prevede nuovi aiuti per la Capitale. Secondo quanto riportato dal Partito Democratico, il governo centrale non sembra avere intenzioni di offrire supporto in questa direzione. In altre parole, mentre Roma ha aumentato significativamente i fondi destinati a Atac, il governo non ha proposto aggiustamenti né investimenti supplementari. La Regione Lazio, nonostante gli aiuti storici, non sembra in grado di garantire risorse sufficienti secondo Roma Capitale.
La Necessità di Aumentare il Costo dei Biglietti
A fronte di questa situazione, il sindaco Gualtieri ha inviato in estate una missiva al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, avanzando proposte per colmare il deficit di 22 milioni di euro. L’ipotesi di un rialzo del costo dei biglietti è stata al centro del dibattito, dato che il tempo stringe. Il Comune deve approvare una delibera che definisca l’affidamento del servizio di trasporto pubblico a Atac, comprendente il Piano Economico Finanziario, le ragioni di tale scelta e le linee guida per il contratto di servizio. Questa documentazione dovrà poi essere pubblicata sul sito dell’Anticorruzione per due mesi prima della finalizzazione del contratto di servizio. Le tempistiche sono quindi molto serrate, e Gualtieri deve agire con urgenza.
Il Confronto tra Comune e Regione sul Costi dei Biglietti
Malgrado le conversazioni tra la Regione e il Comune, l’assenza di risposte definitive è fonte di preoccupazione. L’assessore ai Trasporti, Eugenio Patanè, ha illustrato le difficoltà di ottenere chiarezza sui 66 milioni di euro di supporto necessari. “In assenza di certezze, la nostra unica opzione è l’eliminazione delle agevolazioni per le fasce deboli”, ha dichiarato Patanè. Durante le discussioni estive con la Regione, la disponibilità a concedere finanziamenti è rimasta vaga, con solo aperture formali ma senza impegni concreti.
Le Proposte in Gioco: Possibili Soluzioni al Problema
Negli ultimi incontri, l’assessore regionale Ghera ha suggerito di aumentare i prezzi solo per i biglietti giornalieri e settimanali, mantenendo invariato il costo del biglietto Bit, e ha assicurato 10 milioni di euro di aiuto. Al contrario, i sindacati hanno proposto di applicare l’aumento esclusivamente ai turisti, ma tale soluzione richiederebbe un anno per essere attuata, risultando quindi troppo tardiva.
La Situazione è Critica: L’Avvenire di Atac e delle Agevolazioni
Di fronte alla mancanza di soluzioni praticabili, l’amministrazione capitolina si trova in una posizione critica. La proposta della Regione è considerata insufficiente, mentre quella dei sindacati risulta impraticabile in tempi brevi. Patanè ha avvertito delle conseguenze di queste difficoltà: “Senza chiare decisioni dalla Regione, saremmo costretti a cancellare tutte le agevolazioni per 166mila romani, comprendenti disoccupati e categorie vulnerabili”. Il futuro del trasporto pubblico a Roma appare quindi incerto, con effetti significativi per la popolazione.
Priorità urgenti: Over 65 e Famiglie a Basso Reddito
A Roma, la situazione dei trasporti pubblici è diventata insostenibile, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli over 65 e le famiglie con un reddito al di sotto dei 15mila euro. Ci sono anche quasi 70mila studenti sotto i 19 anni che si trovano a dover affrontare queste difficoltà. Questo scenario evidenzia la necessità di interventi concreti da parte delle istituzioni, non limitandosi a semplici dichiarazioni politiche da parte della Regione o del Governo, ma richiedendo un significativo aumento della quota del Fondo Trasporti destinato a Roma.
Il Contratto Atac e il Bisogno di Fondi
Martedì prossimo, l’assessore presenterà un’importante delibera in giunta. Successivamente, sarà l’Assemblea capitolina a doverla approvare. “Non possiamo permettere che Atac resti senza un contratto di servizio dal 1 gennaio 2025”, ha affermato l’assessore. Risulta impensabile gestire il Giubileo senza tale contratto, e ulteriori proroghe del contratto attuale non sono più sostenibili, considerato che stiamo protraendo questa situazione da due anni a causa di quesiti economici. Il Comune di Roma ha esaurito gran parte delle risorse disponibili per investire in Atac.
Le Risorse Necessarie per il Servizio Pubblico
L’assessore Patané ha chiarito che mancano annualmente 22 milioni di euro necessari per garantire i miglioramenti previsti nel contratto di servizio. Questi miglioramenti, comunque, sono già molto più modestini di quanto desiderato. L’obiettivo è aumentare il chilometraggio annuale, passando da attuali 140 milioni a circa 161 milioni, conta che l’incremento non proverrà solo dai bus, ma anche da tram e metropolitane. “Ho sempre sottolineato che ci vorranno tre anni per ripristinare un livello di normalità. Il 2024 sarà l’anno dei cantieri e il 2025 segnerà l’inizio della ripresa per i trasporti a Roma”, ha dichiarato.
Le Critiche del PD e la Situazione del Fondo Trasporti
Le opposizioni, in particolare il Partito Democratico, hanno criticato aspramente la situazione attuale, definendo il Fondo Nazionale Trasporti insufficiente e accusando il governo di mettere in pericolo la mobilità dei cittadini. Andrea Casu, deputato del PD, ha recentemente presentato un’interpellanza urgente riguardo a questa decisiva questione. “Il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale è drasticamente sottodimensionato e il governo ha il dovere di potenziarlo. Ignorare questa emergenza nel prossimo Bilancio sarebbe un colpo fatale ai diritti di mobilità dei cittadini”, ha affermato Casu.
L’inefficienza della Ripartizione del Fondo
Un ulteriore elemento che aggrava la situazione è la distribuzione del Fondo Trasporti. Mariano Angelucci, consigliere capitolino del PD, ha messo in evidenza questo aspetto nell’ultima Commissione Trasporti, affermando: “Se a Roma fosse assegnato ciò che è giusto in base alla ripartizione del Fondo Nazionale, non ci troveremmo nemmeno a discutere di queste problematiche, poiché le risorse sarebbero disponibili”.