Attualità
La ribellione silenziosa: voci di dissenso tra i dipendenti di Arsial
Licenziamenti in Vista per Sei Lavoratori di Arsial: Questione Politica Più che Normativa
La scadenza di un contratto di 35 mesi si trasforma in una notizia negativa per sei dipendenti dell’agenzia regionale per l’agricoltura, nota come Arsial. I lavoratori, stando a quanto dichiarato, si troveranno costretti a lasciare il loro impiego senza alcuna scelta, mentre il direttore dell’agenzia afferma di non essere coinvolto nella questione e la Regione Lazio tace.
Timori e Mobilitazione
Da oggi, sei lavoratori dell’ente pubblico Arsial, attivi nel settore dell’agricoltura nel Lazio, si ritroveranno senza lavoro dopo oltre due anni di impegno. In un’intervista, hanno espresso la loro angoscia: “Siamo profondamente preoccupati – hanno detto a Fanpage.it – non solo per la perdita del nostro lavoro, ma anche per le conseguenze economiche che ne deriveranno, come il mutuo da pagare e l’incertezza legata alla nostra età. La nostra professionalità non sembra essere considerata in un ente regionale le cui scelte sono influenzate dalla politica”.
Secondo le informazioni fornite dall’CGIL, “non ci sono impedimenti burocratici, ma si tratta di una chiara scelta politica”. I sindacalisti ricordano che ci sono possibilità di prolungare i contratti o di effettuare assunzioni a tempo indeterminato, ma nonostante ciò, si è deciso di non rinnovare i contratti dei sei lavoratori somministrati.
Silenzio e Assenza di Risposte
Il primo di una serie di licenziamenti è previsto per oggi, 20 settembre, e non è stata fornita alcuna spiegazione da parte dell’azienda. “Si tratta di lavoratori con esperienze di oltre due anni – hanno dichiarato dalla CGIL – eppure, con l’arrivo della scadenza contrattuale, il rischio è il non rinnovo. Questa scelta non dipende da loro, i quali hanno sempre dimostrato impegno e capacità: durante un presidio di protesta svoltosi il 10 settembre, è stato chiarito che la decisione finale su questi licenziamenti è politica e deve essere affrontata dalla Regione Lazio”. Da quel momento, le richieste di un incontro con il Commissario Straordinario, responsabile politico dell’agenzia, non hanno ancora ottenuto riscontri.
“Si potrebbe comprendere la situazione se gestita diversamente, affermano di voler eliminar le esternalizzazioni. Tuttavia, non si può accettare che ciò porti alla disoccupazione per sei persone. Le soluzioni esistono, come dimostrano i validi esempi di Disco Lazio e Risorse per Roma, dove sono stati creati percorsi di inserimento lavorativo.”, hanno aggiunto i rappresentanti sindacali.
Possibili Sviluppi e Proposte di Assunzione
Un nuovo bando di gara, vinto dalla società Gi Group lo scorso luglio, prevede una clausola sociale di protezione e ha una durata di quattro anni. Questa società ha già manifestato il desiderio di assumere i sei lavoratori a tempo indeterminato, ma attualmente la situazione è stagnante e il timore di un licenziamento imminente è crescente. “Riteniamo che si tratti di una scelta politica erronea – hanno affermato dal sindacato – si preferisce licenziare piuttosto che garantire continuità professionale, causando ansia a sei lavoratori e alle loro famiglie. Se non arriveremo a una risoluzione costruttiva, non esiteremo a proseguire con le nostre azioni di protesta per tutelare i diritti dei lavoratori”.
“Noi di Arsial non ci occupiamo di politica”, sottolineano i sei lavoratori con i contratti in scadenza. “Il nostro obiettivo è continuare a lavorare con dedizione e senso di responsabilità, come abbiamo sempre fatto”.