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La rivelazione inaspettata: la madre svela segreti nascosti nei messaggi del telefono!

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La rivelazione inaspettata: la madre svela segreti nascosti nei messaggi del telefono!

Condanna per Violenza su Minore

Un uomo di 42 anni è stato condannato a una pena di quattro anni e sei mesi di reclusione per il reato di violenza sessuale nei confronti della figlia della sua compagna. La donna, allarmata da alcuni messaggi trovati nel telefono della ragazza, ha avviato le indagini che hanno portato alla denuncia dell’uomo.

Scoperta Inaspettata

La grave situazione è venuta alla luce grazie all’intervento della madre della vittima. Dopo aver visionato i messaggi tra sua figlia, 13enne, e il suo compagno, ha deciso di affrontare la ragazzina. Con grande coraggio, la giovane ha condiviso con la madre le esperienze traumatiche che stava vivendo. Secondo quanto riporta Il Messaggero, la donna ha immediatamente denunciato il 42enne, con cui condivideva la vita da sette anni e con cui aveva avuto un’altra figlia.

Un Processo complesso

Le indagini hanno rivelato che gli abusi si erano verificati tra giugno e dicembre del 2019. L’uomo costringeva la minorenne a subire atti sessuali, minacciandola di non rivelare nulla alla madre. La ragazza, colpita dalla paura, ha taciuto fino a quando le rivelazioni dei messaggi non hanno finalmente illuminato la situazione. La denuncia ha dato inizio a un processo che ha visto il 42enne accusato non solo di violenza sessuale, ma anche di maltrattamenti nei confronti della sua compagna. In effetti, gli atti testimoniano un ambiente di vita caratterizzato da violenza e minacce continue.

Pena e Conseguenze Legali

Il pubblico ministero aveva avanzato una richiesta di pena pari a sei anni di carcere, ma il giudice ha deciso per una condanna di quattro anni e sei mesi. Oltre alla pena detentiva, sono state imposte ulteriori sanzioni, come l’interdizione dai pubblici uffici e la perdita dei diritti ereditari nei confronti dell’ex compagna e delle figlie.

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

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Controlli antidroga e sfratti al Quarticciolo effettuati da centinaia di militari e agenti

Il Quarticciolo ha vissuto un’intensa mattinata di controlli da parte delle forze dell’ordine. L’operazione ha avuto come obiettivo il contrasto al traffico di stupefacenti e la gestione di sfratti, coinvolgendo Ater e la Sala Operativa Sociale.

Il dispiegamento delle forze dell’ordine

Il blitz ha visto la partecipazione di centinaia di militari, vigili urbani e poliziotti, che hanno effettuato controlli antidroga per le strade del quartiere. Nella giornata di oggi, martedì 25 febbraio, il quartiere si è svegliato con un gran dispiegamento di forze dell’ordine, tra cui la polizia locale con le pattuglie, gli agenti dell’unità Sicurezza Pubblica ed Emergenziale, del Gruppo Sicurezza Sociale Urbana, del V Gruppo Prenestino e Casilino, e altre unità territoriali.

Controlli e verifiche in corso

Oltre ai vigili urbani, erano presenti anche agenti della Polizia di Stato, carabinieri e Guardia di Finanza. Le forze dell’ordine sono attive nella periferia Est della Capitale, al Quarticciolo, eseguendo controlli sia nelle strade che all’interno di alcuni alloggi. Gli agenti hanno infatti svolto verifiche congiuntamente con il personale Ater e della Sala Operativa Sociale, entrando in alcune abitazioni per accertamenti.

Il blitz delle forze dell’ordine al Quarticciolo

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.

Sviluppi giuridici

Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.

Attese udienze e testimonianze

Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.

Prospettive future

Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.

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