Cronaca
Le Cinque Medaglie dei Giovani Eroi del Pentathlon: Un Trionfo per la Capitale agli Europei U15!
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Il Lazio si conferma come una delle principali regioni italiane per quanto riguarda il pentathlon moderno, con numerosi giovani talenti che stanno emergendo, in particolare dalla capitale. Il recente campionato europeo Under 15 e Junior, svoltosi in Bulgaria, ha visto la delegazione italiana brillare, portando a casa ben otto medaglie, di cui cinque conquistate da squadre e staffette con forte presenza di atleti della zona romana.
Gli Atleti di Punta
In particolare, le performance nella categoria Junior hanno messo in luce alcuni atleti di grande valore. La squadra maschile, formata da Matteo Bovenzi, Edoardo Ventricini e Luca Gioia, ha ottenuto una medaglia di bronzo. Inoltre, nella staffetta, Bovenzi e Ventricini hanno raggiunto un eccellente secondo posto, meritando una medaglia d’argento. Gioia, originario di Passo Corese, e Ventricini, di Monterotondo, gareggiano per il P.M. Guidonia, mentre Bovenzi, proveniente da Roma, rappresenta l’Aeronautica Militare. Federico Giancamilli, che gestisce il settore giovanile della Federazione Italiana Pentathlon Moderno (FIPM), evidenzia Bovenzi come uno dei giovani più talentuosi, in particolare per le sue abilità nel nuoto.
Radici Storiche e Futuro
Il pentathlon moderno vanta una storicità significativa in Italia, con la federazione che ha sede a Roma e il centro tecnico nazionale a Montelibretti, attivo dal 1968. Questa lunga tradizione spiega l’importanza del Lazio, in particolare della capitale e della Sabina, nell’ambito di questo sport. Pierluigi Giancamilli, vicepresidente della FIPM, evidenzia che ben il 65% degli atleti proviene proprio da questa regione, includendo nomi di prestigio come Elena Micheli, Matteo Cicinelli e Alessandra Frezza. L’obiettivo della federazione è continuare a sviluppare il potenziale del pentathlon, ottimizzando l’organizzazione locale e aprendo a nuove opportunità in altre zone d’Italia.
In conclusione, il Lazio si afferma come il cuore pulsante del pentathlon moderno nel nostro paese. La sinergia tra una tradizione rodata e la presenza di allenatori altamente qualificati, unita alla corrente di giovani talenti, dipinge un futuro luminoso per questa disciplina sportiva in Italia.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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