Cronaca
“Le Ombre della Battaglia: L’Interpretazione di Germano e Teardo”
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# Un Omaggio a Gino Strada: Lo Spettacolo “La Guerra Com’è”
Il nuovo spettacolo intitolato “La guerra com’è” rende omaggio alle idee e all’impegno di Gino Strada, noto medico e fondatore dell’organizzazione umanitaria Emergency, scomparso nel 2021. L’opera si propone di esplorare in modo critico le motivazioni che portano gli individui a scegliere il conflitto armato anziché dedicarsi alla paziente costruzione della pace.
Protagonisti e Collaborazioni
Fra i principali protagonisti di questo progetto artistico ci sono l’attore Elio Germano, famoso sia per il cinema che per il teatro, e il compositore Teho Teardo. Insieme, hanno dato vita a diverse produzioni teatrali originali negli ultimi anni, arricchendo il panorama culturale italiano con il loro talento. La loro sinergia artistica risuona particolarmente in questo spettacolo, dove l’impegno sociale e culturale si fondono.
L’Inizio di una Stagione Teatrale
“La guerra com’è” segna l’apertura della stagione teatrale organizzata dalla Fondazione Musica per Roma. L’ispirazione di questa rappresentazione deriva dall’intenso lavoro di Gino Strada, tratto dal suo libro “Una persona alla volta” (Feltrinelli, 2022). In queste pagine, Strada critica l’accettazione della guerra come una condizione inevitabile, sostenendo che esistono scelte più valide e giuste rispetto alla violenza. Citando le sue parole, evidenzia come “non sia una questione di risorse, ma di decisioni da prendere”.
Una Visione Rivoluzionaria
Elio Germano, nel suo ruolo, si fa portavoce di un messaggio di unificazione, esprimendo la visione di Strada, che si concentrava sulla necessità di riunificare l’umanità anziché alimentare conflitti fra gruppi. Germano enfatizza l’importanza di questa prospettiva nel presente, sottolineando quanto possa essere rivoluzionaria nel contesto attuale. È interessante notare che il 80% dei proventi derivanti dallo spettacolo sarà devoluto a Emergency, mantenendo vive le ambizioni umanitarie del fondatore.
Dettagli dell’Evento
La rappresentazione avrà luogo stasera alle 21:00 presso il Parco della Musica, nella Sala Petrassi, situata in via P. de Coubertin 3. Si tratta di un’opportunità imperdibile per riflettere su questioni di grande attualità attraverso la lente dell’arte e della solidarietà.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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