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L’Enigma del Citofono: L’Uomo Misterioso di Mirella Gregori Sotto i Riflettori della Commissione

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L’Enigma del Citofono: L’Uomo Misterioso di Mirella Gregori Sotto i Riflettori della Commissione

Alessandro De Luca, ex compagno di scuola di Mirella Gregori, sarà ascoltato dalla Commissione bicamerale di inchiesta riguardo alla misteriosa scomparsa della giovane, avvenuta il 7 maggio 1983 a Roma, all’età di 15 anni. Un interrogativo cruciale si pone: è stato davvero lui a citofonare a Mirella e fissare un appuntamento a Porta Pia?

La Scomparsa di Mirella: Un Caso Irrisolto

Il 7 maggio del 1983, Mirella Gregori ricevette una visita inaspettata. Al citofono, rispose a un interlocutore sconosciuto, chiedendo di sapere chi fosse prima di decidere di scendere. Nella conversazione, esclamò: “Sei matto? Devo ancora pranzare. Possiamo vederci alle tre e mezza sulla scalinata del bersagliere”. Secondo quanto riportato alla madre, il misterioso visitatore era Alessandro, un vecchio amico delle medie. Dopo questo incontro, di Mirella non si ebbero più tracce. La convocazione di De Luca per il 19 settembre rappresenta una rara opportunità per raccogliere ulteriori dettagli su quel fatidico pomeriggio.

Un Appuntamento che Non Si è Mai Svolto

Le ricostruzioni indicano che Mirella rispose al citofono intorno alle 14:20 e 14:30, per poi dirigersi verso il bar dell’amica, Sonia De Vito, dove trascorse circa 15 minuti. Dopo la scomparsa, De Luca dichiarò di non aver avuto contatti con la ragazza per più di cinque mesi e si trovava presso l’abitazione di un amico al momento della telefonata a Mirella. Ci si interroga dunque: è stato realmente De Luca a citofonare a Mirella? E se non fosse stato lui, chi l’ha ingannata, spacciandosi per un vecchio amico? Questo mistero potrebbe nascondere verità inquietanti e dettagli non ancora rivelati.

Nuove Testimonianze e Sviluppi Futuri

Il 19 settembre, oltre a De Luca, sarà ascoltata anche Gabriella Giordani, una delle amiche più intime di Emanuela Orlandi, nell’ambito di questo intricato caso. Le persone coinvolte e le loro testimonianze saranno fondamentali per cercare di far luce sugli eventi che hanno preceduto la scomparsa di Mirella Gregori e sulla natura del suo rapporto con De Luca. La Commissione di inchiesta è determinata a ricostruire la verità, cercando di risolvere uno dei misteri più duraturi della storia recente di Roma.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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