Cronaca
L’esclusivo appartamento dell’uomo che ha reinventato il concetto di toilette per cani!

Superata la soglia della mezza età, Pino si ritrovò a fronteggiare un problema di peso che incideva negativamente sulla sua salute cardiaca. I medici avevano raccomandato un dimagrimento di almeno 20 chili. Pino era consapevole dell’origine del suo sovrappeso: la perdita del suo amato cane Hans. Un tempo, da giovane snello, trascorreva lunghe giornate passeggiando nel quartiere Prati, accompagnato dal suo meticcio, frutto di incroci tra un boxer e un altro cane di razza indefinita. Dopo la morte di Hans, tuttavia, iniziò a guadagnare chili. Qual era la risposta a questo problema? Decidere di adottare un nuovo cane per stimolare il suo movimento. E così, Chico, un cucciolo vivace e curioso, entrò a far parte della vita di Pino, pronto a scoprire la città insieme a lui.
La Soluzione Ponderata
Con il passare del tempo, Pino si rese conto che ci sarebbero state circostanze, come durante malattie o forti temporali, in cui avrebbe necessitato di un modo alternativo per prendersi cura di Chico. Da qui, l’idea balenò nella sua mente: ristrutturare uno stanzino del suo appartamento in una vera e propria toilette per cani. Contattò un idraulico e realizzò un impianto completo con bagno alla turca e doccetta per il lavaggio.
Un Cambiamento Necessario
In breve, Pino iniziò a insegnare a Chico come utilizzare questa novità domestica, dimostrando che i cani possono apprendere qualsiasi cosa, purché si utilizzi il giusto metodo. Tuttavia, con il passare dei giorni, le passeggiate di Chico e, di conseguenza, le passeggiate di Pino divennero sempre più rare. Pino si rese conto che limitare le uscite di Chico non era altro che un atto di crudeltà nei confronti del cucciolo. Quando ne ebbe l’opportunità, decise quindi di cedere Chico a un amico più dinamico e attivo. Così, il cucciolo trovò un nuovo padrone che lo portava regolarmente all’aria aperta, mentre Pino prese una decisione importante: prenotò un appuntamento con un dietologo per affrontare seriamente il suo problema di peso, optando per un approccio più tradizionale.
Cronaca
Sostegno al parco Nemorense: un evento di comunità

Domenica 30 marzo, il Parco Nemorense di Roma ha ospitato un evento dedicato al cinema libero e indipendente, finalizzato alla raccolta fondi per la creazione di una nuova area di proiezioni gratuite. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei consiglieri del Municipio II, tra cui Arianna Camellini, Lucrezia Colmayer, Roberto Ferraresi e Andrea Rollin, che hanno espresso il loro sostegno a questa proposta culturale. Lorenzo Leonetti, organizzatore dell’evento, ha invitato la comunità a contribuire per arricchire l’offerta culturale del quartiere.
Iniziativa di solidarietà
La giornata ha attratto oltre 300 partecipanti, offrendo una varietà di attività ludiche curate da ArtLudik. Un pranzo sociale ha unito le famiglie, mentre le aste di beneficenza hanno permesso di contribuire a una causa nobile, rendendo l’evento ancora più emozionante. Massimiliano Maiucchi ha animato i bambini con filastrocche, dimostrando come la comunità possa unirsi per creare momenti indimenticabili.
Un talk sull’arte cinematografica
Il pomeriggio si è chiuso con un talk dedicato al cinema, moderato da Manuel Manfré e Flavio Toma, che ha visto la partecipazione di figure del settore. Enoch Marrella ha sottolineato l’importanza di nuovi spazi per il cinema, mentre Giuliano Girlando ha messo in luce il legame tra musica e cinema. Loredana Cannata ha discusso dell’industria cinematografica e Ernesto D’Argenio ha invitato a creare nuovi spazi per la condivisione di storie. La raccolta fondi proseguirà fino a luglio con l’obiettivo di realizzare 30 serate di proiezioni gratuite, continuando a promuovere la passione per il cinema nella comunità.
Cronaca
Francesca Mannocchi parla della sua esperienza con la sclerosi multipla e il ricorso alla sanità privata

Una paziente affetta da sclerosi multipla si trova costretta a rivolgersi a una struttura privata per i controlli necessari ogni sei mesi, poiché l’appuntamento pubblico è previsto a luglio in provincia di Frosinone, a 90 chilometri da casa. Questo le costerà 680 euro, una cifra ritenuta eccessiva, soprattutto considerando che la sanità pubblica dovrebbe garantire l’accesso alle cure.
A denunciare la vicenda è la giornalista Francesca Mannocchi, che ha condiviso la sua esperienza sui social, evidenziando il problema dell’accesso alle cure. Scrive: “Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la sclerosi multipla… Dunque suggerisce di richiamare ‘in un altro momento’” dopo che ha provato ripetutamente a contattare il servizio sanitario della sua regione, il Lazio. Dopo giorni di tentativi, le è stato comunicato che “la prima risonanza magnetica disponibile è a luglio 2025 a Frosinone”.
Costretta a pagare, il costo delle analisi presso una clinica privata è stato confermato: “‘Costa 680 euro e c’è posto dopodomani’”. Mannocchi ha poi espresso la sua frustrazione, evidenziando come in molti non possano permettersi tali spese e rinuncino a cure vitali. Aggiunge: “È così — aggiunge — che si demoliscono le democrazie…”. In conclusione del suo post, cita l’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…”. La sua storia è diventata virale, evidenziando una questione comune a molti cittadini.
In risposta alla situazione, le opposizioni in Regione criticano la maggioranza. Sara Battisti del Pd ha dichiarato: “Liste d’attesa infinite, esami fondamentali disponibili solo a pagamento e un servizio pubblico al collasso: la vicenda Mannocchi è solo la punta dell’iceberg… È inaccettabile che chi soffre di malattie gravi, come la sclerosi multipla, debba pagare centinaia di euro per ricevere cure tempestive, mentre la Regione non garantisce nemmeno gli esami essenziali nei tempi dovuti”.
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