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Cronaca

Massucci assume la leadership: sfida del Giubileo per il nuovo questore!

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Massucci assume la leadership: sfida del Giubileo per il nuovo questore!

Il Consiglio dei Ministri ha ufficialmente designato Roberto Massucci come nuovo questore di Roma, un esperto di gestione di grandi eventi. Massucci, che ha già avuto esperienza con diversi Giubilei, tornerà quindi in una città che conosce molto bene, proprio in vista dell’imminente Anno Santo previsto per il 25 dicembre.

Un Espertissimo Professionista

Massucci, raccoglie l’eredità di Carmine Belfiore, ora Vice Capo vicario della Polizia. Il suo curriculum è particolarmente ricco e variegato, con una lunga carriera caratterizzata dalla gestione di eventi di grande portata e indagini delicate. Originario di Sant’Angelo Romano e in possesso di una laurea in Giurisprudenza, ha svolto il suo lavoro in diverse città italiane, ricoprendo posizioni prestigiose nel campo della sicurezza.

A 57 anni, con una famiglia che comprende tre figlie, Massucci ha diretto noti commissariati romani come Primavalle e San Paolo. Ha anche avuto un ruolo fondamentale nella sicurezza durante importanti eventi sportivi e ha coordinato la sicurezza della Nazionale Italiana di calcio. Recentemente ha assunto la guida delle questure di Terni, Livorno e Verona, arricchendo ulteriormente la sua già ampia esperienza.

Affrontare le Sfide della Capitale

Con l’attesa di un’affluenza di pellegrini che oscilla tra i 30 e i 40 milioni, Roma si prepara ad affrontare notevoli sfide dal punto di vista della sicurezza. La nomina di Massucci è risultata cruciale, viste le attuali tensioni geopolitiche e l’allerta anti-terrorismo in atto. Chi ha avuto modo di conoscerlo sottolinea anche come la sua passione per la cucina romana sia una delle rare passioni al di fuori del lavoro.

Apprezzamenti per la sua nomina sono pervenuti dal sindaco e dal governatore del Lazio. Anche organizzazioni come il Mosap e l’Acah hanno espresso sostegno, elogiando le competenze e l’ampia esperienza del nuovo questore, a prospettare un futuro all’insegna della sicurezza nella Capitale.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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