Cronaca
Piazza Euclide si trasforma in una vivace discoteca all’aperto: “Dove il sonno è solo un sogno”
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Festa Improvvisata in Piazza Euclide: I Residenti in Allerta
La vita notturna a Piazza Euclide ha preso una piega turbolenta. I residenti sono costantemente disturbati da musica ad alto volume, danze improvvisate e gruppi di giovani che si radunano nelle macchine. Una situazione che ritorna prepotentemente dopo il rientro dalle vacanze e che ha lasciato i residenti esausti e preoccupati per la loro tranquillità.
La Voce degli Abitanti
Elisabetta, una storica residente del quartiere Parioli, esprime il suo disappunto: «Ogni sera è la stessa storia. Questi ragazzi, che vanno dai 14 ai 20 anni, non provengono solo dalla zona; molti arrivano da altri quartieri. Possono superare il centinaio e si fermano fino a tarda notte. Anche il maltempo non li ferma: quando piove, si rifugiano sotto i portici, approfittando della chiusura del bar Euclide». Gli abitanti lamentano la mancanza di soluzioni efficace: «Abbiamo presentato esposti e raccolte firme, ma anche se si allontanano temporaneamente, ritornano sempre. È diventata una situazione insostenibile».
La Percezione dei Giovani
Luca, giovane romano che vive nei paraggi, mette in evidenza i pericoli associati a questa situazione: «Quando torno a casa dopo il mio turno di lavoro, devo procedere a passo d’uomo per evitare incidenti con questi gruppi di ragazzi». La richiesta dei residenti è chiara: una pattuglia fissa potrebbe davvero aiutare a contenere il problema e ripristinare un po’ di quiete.
L’Impegno delle Forze dell’Ordine
Le forze dell’ordine stanno monitorando la situazione, con frequenti interventi volti a riportare l’ordine in piazza. Collaborano con l’ARPA, rispondendo alle segnalazioni dei residenti riguardo ai disturbi acustici. Tuttavia, non sono solo le piazze di Piazza Euclide a risentire di questo fenomeno: altre aree di Roma affrontano sfide simili, seppur con intensità minore.
La Crescita delle Violazioni e il Problema dei Rifiuti
Nel corso dei primi otto mesi del 2024, sono state registrate circa 5500 violazioni del codice della strada legate principalmente alle microcar. Queste non si limitano solo a eccessi di velocità, ma includono anche problemi legati ai rumori molesti. Questa tendenza è in aumento rispetto agli anni passati. La situazione è categoricamente inaccettabile non solo per i disturbi notturni, ma anche per il degrado ambientale causato dai giovani. Al mattino, le tracce del tumulto notturno sono evidenti: bottiglie di birra e bicchieri abbandonati testimoniano il caos che si è verificato.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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