Cronaca
Quando il tramonto è atteso: un cammino verso la giustizia senza rancore.

Una Vita Spezzata: Il Ricordo di Daniela Circelli
Daniela Circelli, una madre di 39 anni, è stata strappata ai suoi cari in un tragico incidente avvenuto mentre si recava al lavoro presso l’Amazon di Settecamini. La sua perdita ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei suoi due figli, di 19 e 14 anni. I genitori di Daniela, Angela e Saverio Circelli, hanno condiviso il loro dolore dalla veranda della loro abitazione a Guidonia Montecelio, esprimendo un forte desiderio di giustizia. Per loro, non si tratta solo di punire il colpevole, ma di onorare la memoria di una persona straordinaria come Daniela. Angela ha evidenziato l’importanza di infliggere pene severe ai trasgressori stradali, affinché si comprendano le gravi conseguenze delle azioni imprudenti al volante.
Le Emozioni della Famiglia Circelli
Di fronte a un’immensa tristezza e ai ricordi strazianti, la famiglia Circelli ha voluto anche esprimere riconoscenza verso coloro che si sono adoperati per rintracciare il colpevole dell’incidente. I Circelli hanno apprezzato il lavoro svolto dai carabinieri di Tivoli e delle autorità giudiziarie, notando il rispetto e l’attenzione che hanno dimostrato nel trattare il loro caso. La notizia dell’arresto ha suscitato positività non solo nella famiglia ma anche tra le comunità di Tivoli e Guidonia Montecelio. I sindaci delle rispettive città hanno elogiato la rapidità e la professionalità con cui sono state condotte le indagini. Mauro Lombardo, sindaco di Guidonia Montecelio, ha manifestato il sollievo per la rimozione dell’autore dell’incidente dalla circolazione, e Marco Innocenzi, sindaco di Tivoli, ha lodato l’impegno dei militari nel garantire giustizia alla famiglia.
La Comunità si Unisce
In risposta a questo tragico avvenimento, amici e conoscenti di Daniela hanno avviato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per offrire supporto ai suoi figli. La campagna, intitolata “Un aiuto per Giulio ed Angelo in onore di Daniela”, ha riscosso una straordinaria partecipazione, raccogliendo rapidamente 6.600 euro da un obiettivo di 20.000 euro. Finora, 160 donatori hanno contribuito, e i promotori continuano a fare appello per ulteriori donazioni, con la speranza di fare la differenza nella vita dei due ragazzi. Inoltre, la comunità ha reso omaggio a Daniela con una fiaccolata, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, dimostrando che l’affetto e la memoria dell’amica non possono essere mai spezzati. Per molti, Daniela non era solo una semplice vicina, ma una figura centrale nella comunità, descritta da alcuni come il “sindaco” del quartiere di Casacalda, sempre disponibile a offrire una mano.
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Cronaca
In nome del Papa, blocco dei bus nel centro di Roma: quali linee si fermano il 26 aprile

RomaInCaosPerIFuneraliDiPapaFrancesco: Scopri come i trasporti pubblici di Roma saranno sconvolti in modo epico per l’evento del secolo!
L’inevitabile stop al trasporto pubblico
Il 26 aprile, il centro di Roma si prepara a un vero e proprio blocco del traffico pubblico per i funerali di Papa Francesco, attirando orde di fedeli e curiosi. Immagina strade affollate e autobus fermi: Atac e il Comune hanno deciso di sospendere quasi tutti i mezzi di superficie che passano vicino al Vaticano o al percorso del corteo funebre. Solo la linea 514 dei tram continuerà a correre, sostituendo temporaneamente le linee 5 e 14.
Le linee più colpite: un elenco che ti lascerà a bocca aperta
Tra le sospensioni più eclatanti, decine di linee bus e tram andranno in vacanza forzata. Niente corse per i bus 30, 34, 40, 46, 51, 64, 70, 71, 100, 117, 119, 280 e 628, mentre i tram 2, 3, 8 e 19 saranno rimpiazzati da autobus. Ma non è tutto: altre linee subiranno deviazioni sorprendenti, come la 16 che aggira Santa Maria Maggiore, la 32 che si ferma a piazzale Clodio senza arrivare a Ottaviano, o la 49 sospesa tra piazza Irnerio e piazza Cavour. Anche la 60 limiterà il percorso tra piazza della Repubblica e piazza Venezia, e la 62 sarà interrotta tra piazza Barberini e la stazione di San Pietro. Alternative smart per non rimanere bloccati
Per evitare il caos totale, Atac consiglia di affidarsi alla metropolitana, che sarà potenziata con corse fino all’1.30 già dalla notte precedente. Nelle notti tra il 25 e il 26, e tra il 26 e il 27 aprile, l’intera rete metro estenderà gli orari. Se stai puntando a San Pietro, scendi alle fermate Cipro o Ottaviano sulla linea A, o usa le ferrovie urbane FL3 e FL5 dalla stazione Roma San Pietro. Chissà quante sorprese ti aspettano in questa giornata storica!
Cronaca
Il decreto del 14 aprile: cosa nasconde?

HaiMaiSentitoParlareDelMissionarioEroeCheHaSfideggiatoIMalavitosiESalvatoVite #BeatoNazarenoLanciotti
Chi era il missionario che ha ispirato Papa Francesco?
Don Nazareno Lanciotti, l’ultimo beato nominato da Papa Francesco, era un sacerdote italiano di Subiaco che ha dedicato la vita ai più bisognosi. Ordinato nel 1966, partì per il Brasile nel 1973, atterrando nella remota regione del Mato Grosso. Qui, in mezzo a comunità disperse nella foresta, si trasformò in un vero e proprio eroe, costruendo ospedali, scuole e chiese con l’aiuto di volontari e persino del suo stesso padre, un esperto di edilizia. Immagina un uomo solo che, a dorso di mulo, porta speranza in luoghi dimenticati dal mondo!
Come ha cambiato la vita di una comunità intera?
In una zona segnata da povertà, droga e prostituzione, Don Nazareno divenne un simbolo di resistenza. Con la sua opera pastorale, aiutò gli ultimi della terra nella diocesi di Jaru, creando una “città giardino” attorno alla chiesa della Madonna del Pilar. Ma cosa lo rendeva così speciale? Non solo costruiva edifici, ma combatteva contro i trafficanti locali, offrendo ai residenti una via d’uscita da un’esistenza di miseria. Potresti chiederti: quanto è coraggioso sfidare il male per aiutare gli altri?Il momento drammatico che ha scioccato tutti
La sua vita pacifica si trasformò in un incubo la sera dell’11 febbraio 2001. Due uomini mascherati irruppero nella sua canonica durante la cena, fingendo una rapina per coprire i loro veri motivi. Don Nazareno, di 61 anni, tentò di calmare la situazione offrendosi al loro posto, ma i killer avevano un obiettivo preciso: eliminarlo perché dava troppo fastidio ai potenti del posto. In un colpo di scena da brividi, lo ferirono con un colpo di pistola e fuggirono, lasciando il denaro sul tavolo. Eppure, in un gesto che lascia senza fiato, prima di morire il 22 febbraio, perdonò i suoi assassini. La polizia arrivò solo il giorno dopo, alimentando i sospetti su chi fosse davvero dietro l’attacco.
La promessa di una cerimonia che non puoi perderti
Ora, la sua eredità vive attraverso la beatificazione, confermata dal Papa con un decreto del 14 aprile. Il postulatore della causa, don Enzo Gabrieli, annuncia che tra pochi mesi ci sarà una cerimonia ufficiale nel Mato Grosso, a Jaru. Persino il vescovo della diocesi di Tivoli e la comunità di Subiaco sono entusiasti di celebrare questo martire moderno. Chissà quali segreti emergeranno da questa storia di fede e coraggio?
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