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Cronaca

Quarantotto anni e sei anni di pena: la sorprendente storia di un uomo dietro le sbarre

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Quarantotto anni e sei anni di pena: la sorprendente storia di un uomo dietro le sbarre

Un Caso di Violenza nel Carcere

Nel 2018, un uomo di 48 anni di Roma è stato condannato a sei anni e due mesi di reclusione per aver aggredito fisicamente e sessualmente il suo compagno di cella nel carcere di Rebibbia. L’individuo è stato protagonista di due distinti attacchi, avvenuti a stretto giro di posta, con il primo episodio culminato in una violenza di natura sessuale. La vittima, identificata con il nome di Mario (nome fittizio), ha descritto l’incidente ai giudici con parole pesanti: «Ero in doccia, ho sentito qualcuno avvicinarsi dietro di me, sono stato spinto contro il muro e poi messo a terra. A un certo punto sono svenuto e quando mi sono ripreso ero coperto di sangue».

L’Inizio della Violenza

Dopo un periodo di isolamento, Mario ha ricevuto un nuovo compagno di cella, il 48enne, che era già noto nel carcere per atti violenti precedenti. Nonostante i moniti ricevuti da altri detenuti riguardo alla pericolosità dell’uomo, Mario non navigò alcun preambolo che potesse scatenare un conflitto. L’unico punto di attrito emerse intorno alla produzione illegale di alcol che l’imputato realizzava macerando frutti. Mario si era espresso contro questa attività, avvertendo che sarebbe stata scoperta, ma ciò sembrava irritare ulteriormente l’aggressore. La violenza si scatenò pochi giorni dopo l’episodio legato alla grappa.

Dettagli dell’Aggressione

«La doccia si trovava nella cella e s eravamo soltanto noi due. Ho visto l’aggressore utilizzare un telo per ostacolarmi». Mario, nel tentativo di recuperare le forze, cercò di rinfrescarsi con l’acqua fredda, ma continuando a sentirsi debole e ferito. Sotto l’acqua, tentò di pulirsi dalle ferite e, dopo aver nascosto delle tracce del suo attacco tra i vestiti, si rifugiò a letto con un accappatoio. Nel corso di quei tre giorni, i dolori lo accompagnarono costantemente, il suo corpo era evidenziato da ematomi.

La situazione si aggrava: un nuovo attacco avviene tre giorni dopo. Mario fu colpito ripetutamente con una caffettiera durante una lite riguardante alcuni oggetti personali. Solo dopo il trasferimento in un’altra struttura carceraria, Mario trovò il coraggio di denunciare le violenze subite. Inizialmente, però, temeva di diventare oggetto di scherno: «Mi vergognavo, la paura di essere deriso era forte».

Il Processo e le Testimonianze

In aula, la testimonianza dell’avvocato di Mario, Cesare Gai, unita a quella della vittima e alle prove raccolte, ha fornito alla procura elementi solidi per sostenere la verità. Il pubblico ministero Vittoria Bonfanti ha espresso la gravità della situazione: «Il mio assistito non è riuscito a ritrovare rapporti intimi e ha subito danni irreparabili, sia d’animo che fisici». La vittima ha, infatti, riportato danni permanenti all’udito in seguito alle aggressioni subite.

Il legale dell’imputato, Giovanni Palmieri, ha messo in dubbio le prove raccolte riguardanti la violenza sessuale, sostenendo che il suo cliente avesse ammesso esclusivamente la responsabilità per il secondo attacco. Tuttavia, i giudici si sono mostrati certi della colpevolezza del 48enne, condannandolo per entrambi i crimini: violenza sessuale aggravata e lesioni. Alla pena detentiva si aggiungono altre sanzioni, come il pagamento delle spese legali e un risarcimento temporaneo di 10 mila euro, insieme a un divieto perpetuo di accesso ai pubblici uffici e a un ulteriore risarcimento da determinare in sede civile.

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Auto finisce in fontana a Casalpalocco: conducente illesa, forse per distrazione

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Auto finisce in fontana a Casalpalocco: conducente illesa, forse per distrazione

HaiMaiVistoUnAutoInFontana 😲? Una donna di 56 anni finisce con la sua Toyota Yaris in una fontana di Roma, in una scena da film che lascia tutti a bocca aperta! #IncidenteBizzarro #RomaCuriosità

La Scena Incredibile dell’Incidente

Immaginate di svegliarvi all’alba e scoprire una macchina immersa nell’acqua di una fontana: è esattamente ciò che hanno trovato gli agenti della polizia locale di Roma. La Toyota Yaris era bloccata nella vasca della fontana di Casalpalocco, all’incrocio tra via Eschilo e piazza Fonte degli Acilii, con lo sportello spalancato. La conducente, una donna di 56 anni, era già fuori, dolorante ma fortunatamente senza ferite serie, e è stata subito portata in ospedale in codice giallo.

Come È Successo Questo Sconvolgente Episodio?

L’incidente è avvenuto intorno alle 6 del mattino del 22 aprile in via Eschilo, una strada chiave nei quartieri residenziali di Casalpalocco e Axa, che collega al centro di Roma. Gli agenti stanno ricostruendo i dettagli: l’auto avrebbe urtato il parapetto della rotonda, slittato sull’erba, colpito il bordo della vasca e infine precipitato dentro, senza rovesciarsi. Le telecamere della zona potrebbero rivelare tutto, e secondo le prime ipotesi, un guasto meccanico potrebbe essere il colpevole.

Non È la Prima Volta: Una Serie di Misteri Stradali

Ma ecco il colpo di scena: non si tratta di un evento isolato! La donna, nonostante il caos, ha persino provato a manovrare l’auto all’interno della fontana per uscire senza bagnarsi, prima dell’arrivo dei soccorsi. Eppure, incidenti del genere sono già successi in queste rotonde, nonostante i parapetti e le protezioni, lasciando tutti a chiedersi: cosa sta succedendo sulle strade di Roma? 😱

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Arresti nella Curva Sud della Roma. Operazione della Polizia

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Arresti nella Curva Sud della Roma. Operazione della Polizia

La polizia ha arrestato 3 esponenti della Curva Sud della Roma.

Nella mattinata odierna, all’esito di una articolata e complessa attività di indagine condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, la DIGOS e la SQUADRA MOBILE della Questura di Roma hanno eseguito l’Ordine di esecuzione di Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale Ordinario di Roma – Sezione GIP, a carico di tre esponenti del sodalizio ultras romanista “Gruppo Quadraro”, che occupa la parte centrale del secondo anello della Curva Sud dello Stadio Olimpico.

Due degli indagati sono stati rintracciati presso le proprie abitazioni e sottoposti a perquisizione personale e domiciliare ex art. 352 co. 2 c.p.p., mentre un terzo soggetto era già detenuto per altra causa ed il provvedimento è stato notificato presso la Casa Circondariale presso cui è ristretto.

Tutti gli indagati – già sottoposti ad interrogatorio preventivo ex art. 291 co. 1 quater c.p.p. il 7 aprile u.s., quando si sono avvalsi della facoltà di non rispondere – sono ritenuti responsabili del reato di cui agli articoli 61 nr. 11-sespties c.p. e 73, co. 1 d.P.R. 309/1990, due di loro anche con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, poiché, in concorso tra loro e con altri soggetti, illecitamente effettuavano numerose cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina in occasione degli incontri di calcio casalinghi disputati dalla società A.S. Roma presso i bagni della Curva Sud dello Stadio Olimpico fino a maggio 2024.

Le indagini, condotte dalla DIGOS, hanno interessato numerosi incontri di calcio disputati dalla squadra giallorossa allo Stadio Olimpico nel corso del Campionato di Serie A 2024/2025, a partire da gennaio 2024.

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