Cronaca
Quattro anni di carcere: la famiglia in preda al caos tenta il linciaggio!
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Un Natale Infausto per Francesco
Il drammatico evento che ha colpito Francesco, un bambino di 9 anni durante il Natale 2019, continua a tormentarlo. Quella notte, ciò che avrebbe dovuto essere un momento di celebrazione e attesa per i doni si è trasformato in un incubo per lui e per suo fratello minore Matteo, di soli 7 anni. Recentemente, il Tribunale di Roma, attraverso la sua quinta sezione collegiale, ha condannato il padre dei due ragazzi, un uomo di 45 anni originario del Perù e residente nella capitale, a una pena di quattro anni di carcere. La sentenza, che rispecchia le richieste del pubblico ministero Daniela Urso, è stata emessa dopo averlo trovato colpevole di reati di violenza sessuale aggravati dalla relazione di parentela con le vittime.
Il Contesto Familiare
Il padre, descritto come un uomo di origini modeste e facchino di professione, aveva una vita matrimoniale segnata da continui litigi, principalmente a causa del suo abuso di alcol. Questa situazione portò alla separazione dalla moglie, con la quale condivideva la custodia dei figli. Nonostante i problemi coniugali, i bambini avevano mantenuto un legame relativamente sereno con il padre, soprattutto dopo il suo trasferimento e il successivo inizio di una nuova relazione. Tuttavia, la vigilia di Natale del 2019 si rivelò un momento tragico. Quel giorno, dopo aver terminato il lavoro, il padre decise di brindare con un amico, consumando alcol oltre misura, mentre Francesco e Matteo erano a casa dalla madre, circondati da zii e nonna.
Un’interruzione Inaspettata
La notte di Natale si trasformò in un incubo. Francesco si svegliò spaventato e corse dalla madre per raccontarle l’orrore che lui e suo fratello avevano appena vissuto. Infatti, a casa, il padre, in stato di ebbrezza e in condizioni disordinate, si trovava nel suo letto. Gli agenti del commissariato Prenestino intervennero tempestivamente, riuscendo a fermare eventuali atti di violenza prima che potessero peggiorare. Le prove raccolte nel corso del processo hanno evidenziato che l’imputato aveva approfittato del bambino mentre dormiva, costringendolo a subire atti sessuali. Durante una testimonianza protetta, Francesco ha descritto gli eventi tragicomici di quella notte, sottolineando come il suo intervento fosse stato teso a proteggere il fraterno minore.
L’intervento della Polizia e le Conseguenze
Francesco, purtroppo, si era risvegliato nel mezzo dell’abuso e, con coraggio, si era posto tra il padre e Matteo nella speranza di fermare la situazione. Tuttavia, il padre reagì con veemenza, continuando a perpetrare il reato. Grazie all’immediata azione della famiglia e delle forze dell’ordine, la situazione fu arginata, evitando ulteriori danni. Nonostante questo, il trauma di quella notte rimarrà indelebile nella memoria di Francesco e Matteo, gravando sul loro futuro.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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